Italia-Afghanistan, progetto agricolo per Herat
La Cooperazione italiana ha presentato ufficialmente ad Herat City (Afghanistan occidentale) il programma denominato Supporto all'agricoltura e allo sviluppo rurale (Sard) che si propone di offrire, alle popolazioni rurali afghane, alternative produttive a quelle poco redditizie praticate finora o a quelle illegali, come l'oppio. Il progetto, precisa un comunicato diffuso a Kabul, ha un valore di 6,2 milioni di euro e punta non solo al rafforzamento della produzione di colture nella regione ovest (pistacchio, melograno, uvetta passa e zafferano), ma anche allo sviluppo rurale inteso come sostegno alle infrastrutture e superamento dell'agricoltura di sussistenza, con l'obiettivo di trasformare il lavoro nei campi in attività generatrice di reddito''.
Nel corso della cerimonia, a cui era presente il governatore di Herat, Daud Saba, il Dipartimento provinciale dell'Agricoltura (Dail) ha ricevuto in dono 19 motociclette e una macchina che andranno in dotazione ai tecnici incaricati della divulgazione agricola. Alla donazione è seguita l'inaugurazione del laboratorio per l'analisi dello zafferano, uno dei primi risultati raggiunti dal progetto. Si tratta dell'unico centro pubblico per il controllo di qualità dello zafferano in Afghanistan messo a disposizione di associazioni di produttori e cooperative.
Questa spezia è considerata strategica per l'economia afghana, anche come coltura alternativa all'oppio; tuttavia la qualità del raccolto non è ancora in grado di soddisfare gli standard qualitativi richiesti dal mercato. Per discutere di queste e altre rilevanti questioni sulla coltivazione dello zafferano, è stato organizzato un seminario che si è svolto subito dopo l'evento inaugurale presso gli uffici del Governatorato.