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2015. Regioni e province autonome si preparano all'Anno europeo per lo sviluppo

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Lo scorso 14 aprile il Consiglio europeo ha decretato il 2015 €œAnno Europeo per lo Sviluppo€, ovvero per la cooperazione esterna dell'Unione e dei suoi 28 Stati membri. Il motto delle iniziative che verranno dedicate alla cooperazione allo sviluppo è: €œIl nostro mondo, la nostra dignità , il nostro futuro€.

 

L'iniziativa è stata accolta definitivamente il 16 aprile scorso, con un atto legislativo €œDecisione (UE) n. 472/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a l'Anno europeo per lo sviluppo (2015)€, in allegato.

 

Prima della pausa estiva, le regioni/province autonome italiane si sono date appuntamento per dare inizio al coordinamento delle iniziative in collaborazione con la DGCS e con gli altri soggetti di cooperazione.

 

La pubblicazione del relativo atto legislativo rappresenta l'ultimo gradino del pur sempre complesso processo decisionale europeo, la cui tappa precedente è stata licenziata (adottata) dal Parlamento europeo nella seduta plenaria del 2 aprile 2014, con una interessante risoluzione legislativa. In quella occasione, il Commissario europeo allo sviluppo Andris Piebalgs ha dichiarato che l'Anno Europeo per lo Sviluppo rappresenterà  €œun'opportunità  senza precedenti per impegnare i cittadini europei, per mostrar loro il nostro impegno nello sradicare la povertà  nel mondo e per informarli che ogni singolo euro speso per gli aiuti fa la differenza per la vita di cosଠtante persone nei paesi pi๠poveri€.

 

L'attuazione dell'anno europeo sarà  imperniata su un'ampia campagna di informazione e comunicazione a livello UE, integrata da iniziative adottate dagli Stati membri.

 

L'UE concede un sostegno finanziario e l'autorizzazione a utilizzare il logo dell'Anno e altri materiali associati allo stesso, per misure messe in campo da organismi pubblici o privati, a condizione che tali misure siano attuate nel corso del 2015 e siano suscettibili di contribuire in misura rilevante al raggiungimento degli obiettivi dell'Anno.

 

A livello di Stati membri, è prevista l'esistenza di un coordinatore nazionale incaricato di organizzare la partecipazione di tale Stato membro all'Anno europeo per lo sviluppo.

 

In Italia tale ruolo è ricoperto dalla DGCS del MAE. Cosଠrecita l'articolo 4 della Decisione in allegato: I coordinatori nazionali, in stretto coordinamento con la Commissione, si consultano e collaborano con un'ampia gamma di parti interessate, compresa la società  civile e il settore privato, i parlamenti nazionali, le parti sociali e, se del caso, le agenzie nazionali, lo Stato federale o il livello di governo subnazionale, incluse le autorità  regionali e locali e, all'occorrenza, i paesi e territori d'oltremare (PTOM) o i punti di contatto per i pertinenti programmi dell'Unione.

Il programma di lavoro dovrà  essere trasmesso alla Commissione europea entro il 1 settembre 2014.

 

La proposta della Commissione di dedicare il 2015 alla cooperazione è online (solo nella versione in inglese).

La Decisione del Parlamento e del Consiglio del 16 aprile 2014 è in allegato, cosଠcome pubblicata sulla Gazzetta ufficiale UE del 9 maggio 2014.