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Verso una "Europa delle Regioni"

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Fonte: Balcani e Caucaso

Si è svolto a fine maggio, presso il Palazzo dei Congressi di Milano Marittima, il convegno promosso dalla Provincia di Ravenna, d'intesa con la Regione Emilia Romagna, a conclusione del progetto FaREAdri. Titolo dell'iniziativa: €œIl contributo di Regioni ed Enti Locali alla Pace, alla Cooperazione e alla Coesione nell'area Adriatica e in Europa, a 15 anni dagli accordi di Dayton e dopo l'allargamento della UE a 27€. Nella giornata di studio sono stati coinvolti i paesi dell'area balcanica e tutte le città  con le quali la Provincia ha sottoscritto patti di gemellaggio o di amicizia e collaborazione, la Regione Emilia Romagna, gli enti locali ed esperti in materia di politiche comunitarie e cooperazione internazionale. àˆ stata l'occasione di un approfondito e proficuo confronto con rappresentanti a vari livelli dei paesi dei Balcani. Hanno infatti preso parte delegazioni di giornalisti, docenti, esperti noti a livello nazionale ed europeo, provenienti da Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Romania, Serbia e Ungheria.

euDopo i saluti del Sindaco di Cervia Roberto Zoffoli e del prefetto di Ravenna, Riccardo Compagnucci, il presidente Giangrandi, ha aperto i lavori: €œAbbiamo portato avanti in questi anni politiche di collaborazione e amicizia, che hanno ottenuto risultati importanti che vanno difesi, consolidati, rilanciati in questa fase tormentata nella vita dell'Unione europea. Oggi facciamo il punto sul progetto FareAdri che aveva come obiettivo la collaborazione tra i territori delle due sponde dell'Adriatico per lo sviluppo e la coesione economica e sociale delle nazioni balcaniche. I risultati ottenuti sono importanti e ci rafforzano nel nostro impegno per sviluppare ulteriori progetti, ulteriori collaborazioni€. Ha proseguito Giangrandi: €œStiamo già  lavorando per dare nuovo impulso ai rapporti con i territori dei Balcani. Con la Croazia, a cominciare da quelli con la città  di Dubrovnik, con cui abbiamo un gemellaggio storico, ma anche con Pola, Rovigno e Parenzo/Poreć. Poi con la Bosnia e con la città  di Tuzla, con la quale abbiamo portato a termine moltissime collaborazioni sociali, economiche, culturali, turistiche, e con la Serbia, dove a Pančevo abbiamo realizzato un importante progetto di politica ambientale. Col Montenegro dove andremo la prossima settimana. Con la Slovenia abbiamo messo a punto interventi nei settori turistico, ambientale sanitario e culturale, ed è cresciuta l'amicizia con l'Ungheria, e in particolare con Pécs€.

Francesco Privitera, del Centro per l'Europa centro-orientale e i Balcani dell'Università  di Bologna, ha sottolineato come si vada sempre pi๠€œverso una Europa delle regioni anziché un'Europa degli Stati. La cooperazione interregionale rappresenta da questo punto di vista uno strumento fondamentale che richiede perಠtempi lunghi, pazienza e costanza€.

€œL'intensità  e il calore con cui le rappresentanti e i rappresentanti di diversi Paesi europei si incontrano qui oggi è una conferma e, allo stesso tempo, uno stimolo€ ha rilevato Klaus Pavel, Presidente della Provincia di Ostalbkreis, gemellata con la Provincia di Ravenna. €œàˆ la conferma del lavoro prezioso fin qui svolto a favore della comprensione fra i popoli ed è uno stimolo a proseguire su questo cammino anche in futuro. La Provincia di Ravenna ha saputo combinare in maniera eccellente il lavoro su progetti concreti comuni, quale "FaREAdri" con il consolidamento e la costruzione di rapporti di amicizia su molteplici livelli comunali. E non è la prima volta che vediamo come da Ravenna siano stati e continuino a essere gettati ponti che, con piacere e intensità , vengono attraversati da coloro che vogliono vivere in amicizia e pace in Europa€.

Jean-Paul Denanot, presidente del Consiglio Regionale del Limousin, ha ricordato che la sua regione €œha deciso di sviluppare le politiche per la cooperazione e la solidarietà  internazionale all'interno di un'Europa allargata e di un mondo senza confini. In realtà , ho voluto ancorare il Limousin ad un futuro senza frontiere, pi๠votato al cittadino e pi๠solidale, gestendo al contempo un contesto globalizzato. E cosଠla Regione del Limousin stanzia ogni anno oltre 1 milione di euro per la sua politica di cooperazione decentrata e per la solidarietà  internazionale. Senza dimenticare, naturalmente, il partenariato con la Provincia di Ravenna€.

Sono inoltre intervenuti, presentando i propri territori: Andro VlahuÅ¡ic, Sindaco di Dubrovnik (Croazia), la gemella di pi๠vecchia data della Provincia di Ravenna, Safet Husanovic di Tuzla (Bosnia-Erzegovina), Kis Tigran, presidente del Consiglio della Città  di Pančevo (Serbia) e Zemaida Mozali, addetta alle relazioni internazionali del Comune di Scutari (Albania). Due parlamentari europei, Vittorio Prodi e Salvatore Caronna, hanno avuto parole di apprezzamento per l'opera svolta dalla provincia di Ravenna in questi anni nel campo delle relazioni con i Paesi che si affacciano sull'altra sponda del Mare Adriatico e parole di incoraggiamento per il futuro.

Nel pomeriggio si sono svolti due workshop. Il primo ha esaminato i principali risultati del progetto FaREAdri e i nuovi progetti di cooperazione territoriale. Il secondo invece è stato dedicato ai programmi di cooperazione decentrata e ai rapporti di gemellaggio, amicizia e cooperazione tra gli enti locali europei. Marco Monesi, presidente dell'AICCRE regionale, e Donatella Bertolazzi, assessore regionale alla cooperazione allo sviluppo, hanno chiuso i lavori. Il 29 maggio, infine, è stato inaugurato il Giardino della Pace presso la Rotonda della Pace a Cervia in via G. D'Annunzio, a cui è seguita la cerimonia di premiazione dei territori italiani ed europei che hanno realizzato i giardini fioriti a Cervia per il Maggio in Fiore al Magazzino del Sale.