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Italia e ONU in prima linea per prevenire il genocidio nel mondo

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Come prevenire un genocidio? Come individuare quegli specifici indicatori che potrebbero preludere al compimento di uno dei pi๠atroci crimini della storia dell'umanità ? Di questi temi si è parlato alla Farnesina durante la conferenza €œGenocide Preventionand Responsibilityto Protect: the Un EarlyWarningMechanism€, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con l'Ispie ed il Consigliere Speciale del Segretario Generale dell'Onu per la Prevenzione del Genocidio, Adama Dieng, come principale relatore.

Proprio l'azione di monitoraggio delle varie aree considerato a rischio è stata l'oggetto dell'analisi di Dieng, secondo il quale indicatori come le discriminazioni etniche, religiose o nei confronti di un gruppo specifico, il persistere di tensioni interne, la presenza di gruppi armati, il rafforzamento delle forze di sicurezza in una determinata regione possono costituire il preludio al verificarsi di casi di genocidio. Per questo €“ ha sottolineato Diengcitando Siria, Sahel, Myanmar e Repubblica Democratica del Congo tra le aree pi๠a rischio €“ è importante mettere in campo un meccanismo di prevenzione che possa contare sulla solidarietà  di tutta la comunità  internazionale creando€œuna resistenza al rischio di genocidio''basata soprattutto sull'affermazione dello Stato di diritto.

Si tratta, quindi, di un meccanismo di allerta che ha lo scopo di raccomandare al Consiglio di Sicurezza dell'Onu azioni necessarie per evitare situazioni di genocidio e che ha nella Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Genocidio il suo quadro giuridico di riferimento. Ha ancora aggiunto Diengsotto lineando €œil ruolo importante dell'Italia per la costruzione, per le future generazioni, di un mondo libero dal flagello di questi crimini''.

La collaborazione tra il Ministero degli Esteri e le Nazioni Unite in questo settore ha infatti ormai acquisito una certa rilevanza e continuità , come testimoniato anche dalla visita del Consigliere Speciale dell'Onu alla Farnesina, dove ha incontrato il ministro degli Esteri Emma Bonino. Entrambi hanno sottolineato l'importanza di prestare maggiore attenzione alle cause che provocano ondate di rifugiati e alle violenze in alcune parti del mondo stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di intere comunità  e gruppi religiosi. E la titolare della diplomazia italiana ha rimarcato come, per i crimini contro l'umanità , €œin assenza della volontà  dei governi o della possibilità  di determinare le responsabilità , si debba far ricorso alla Corte Penale Internazionale''.

L'attenzione dell'Italia alla prevenzione di situazioni di genocidio è stata infine ribadita nel corso della conferenza anche dal Vice ministro degli Esteri Lapo Pistelli, Ogni Stato ha la responsabilità  di proteggere i propri cittadini. Se un popolo è vittimizzato da parte del suo stesso governo, la comunità  internazionale non puಠrestare indifferente''. Agire ''e' un imperativo morale ma anche un diritto giuridico'', ha aggiunto Lapo Pistelli spiegando come 'la promozione e la  protezione dei diritti umani sia una delle prime priorità  delle nostra politica estera. Siamo convinti che la prevenzione del genocidio comincia assicurando che tutti i gruppi di una società  usufruiscano di ogni diritto e dignità  che loro spetta''.