ONU: Ban, €œinvestire nei paesi poveri è cogliere un'opportunità €

Fonte: ANSA

Nella prima giornata della decennale conferenza dell'Onu sui paesi pi๠poveri del mondo, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha sottolineato a Istanbul che investire in queste nazioni non è fare una carità  ma piuttosto cogliere un'opportunità . Aiutare questi paesi, ha detto ancora Ban in una conferenza stampa come riferisce l'agenzia di stampa turca Anadolu, creerebbe uno stimolo di ripresa per l'economia mondiale rendendola di nuovo stabile.

In ogni caso aiutare le popolazioni piu' vulnerabili ed esposte a poverta', fame e malattie e' una grande responsabilita' per i leader mondiali, ha detto ancora il segretario generale delle Nazioni Unite presentando la Quarta Conferenza dell'Onu sui Paesi meno sviluppati (Ldc-IV) in corso fino a venerdଠ13 maggio nella città  turca sul Bosforo. Vi partecipano circa 40 capi di Stato e di governo, dieci vicepresidenti, 94 ministri, 47 capi di organizzazioni internazionali e rappresentanti di 192 paesi. Quelli meno sviluppati sono 48 (di cui 33 africani, 14 del Pacifico e uno dell'America latina). Fra i diecimila delegati vi sono anche rappresentanti del settore privato, di Ong, intellettuali e accademici.

Ban Ki-moon ha auspicato che le delegazioni lascino Istanbul con un realistico piano di azione decennale, che e' poi quella "road map" per la lotta contro la povertà  nel mondo nel prossimo decennio (Istanbul Action Plan) preannunciato alla vigilia come obiettivo della conferenza assieme ad una dichiarazione politica che scandisca parole chiare contro le diseguaglianze economiche del pianeta.

Le precedenti conferenze si sono celebrate due volte a Parigi (1981 e 1990) e una a Bruxelles (2001). Parlando accanto a Ban, il presidente turco Abdullah Gul ha ricordato che i 48 paesi al centro delle attenzioni della conferenza rappresentano quasi il 13% della popolazione mondiale e hanno solo l'un per cento del reddito planetario. Il numero di questi paesi (che erano 25 nel 1971) e' in aumentato anche a causa della ''globalizzazione'', ha affermato Gul avvertendo che se non si affrontano ''seriamente'' problemi strutturali come fame e malattie, se non si riduce il numero dei paesi piu' poveri e ''se gli standard di vita non vengono aumentati nel prossimo decennio'' allora ''il mondo potrebbe dover far fronte a enormi minacce politiche, di sicurezza e di altro tipo''.