Italia-Egitto, tutela dell'ambiente e del patrimonio artistico-culturale

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Fonte: Il Velino

Si è tenuta al Cairo, presso il Consiglio supremo delle antichità , la conferenza internazionale €œMedinet Madi: the past, the present and the future - Shedding light on the scientific work in the archaeological site of Medinet Madi€. L'iniziativa è stata organizzata dalla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina allo scopo di illustrare i risultati scientifici raggiunti dal progetto Issemm (Institutional support to Supreme council of antiquities for environmental monitoring and management of the cultural heritage sites), nell'ambito della seconda fase del programma di cooperazione ambientale italo-egiziana. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, l'ambasciatore d'Italia in Egitto, Claudio Pacifico; il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità  e vice ministro della Cultura, Zahi Hawass; il governatore del Fayoum, Galal el Said; l'accademica del Lincei, la professoressa Edda Bresciani, e l'architetto Antonio Giammarusti.

Durante la conferenza, è stata sottolineata €“ in particolare da Zahi Hawass €“ l'importanza dello scambio di esperienza e di know-how tra le istituzioni italiane ed egiziane, come dimostra la proficua collaborazione tra l'Università  Italiana di Pisa e il Consiglio supremo delle antichità  d'Egitto, che ha consentito non solo le attività  archeologiche di recupero dell'unico tempio del Medio Regno presente nel paese africano con scolpiti sulle pareti testi e scene in rilievo, nonché il recupero di tutta l'area circostante; ma anche e soprattutto la sua fruibilità  turistica, nel rispetto dei requisiti di tutela ambientale e con importanti riscontri anche a livello socio-economico. Il sito, già  scavato e pubblicato dalle missioni archeologiche italiane dell'Università  di Milano (Vogliano, 1930) e di Pisa (Bresciani, ancora in corso) è stato riportato alla luce, dalla sabbia che lo ricopriva, e reso fruibile, restaurato e protetto, al pubblico di tutto il mondo grazie anche all'impiego di centinaia di operai, artigiani e restauratori locali che hanno lavorato al progetto di Cooperazione Italo-Egiziana.

L'unicità  del sito archeologico di Medinet Madi €“ €la Luxor del Fayoum€ come lo ha definito in pi๠occasioni lo stesso Zahi Hawass, ribadita pi๠volte durante la conferenza nel corso degli interventi di diverse personalità  egiziane e italiane €“ ha goduto anche nei giorni successivi di visibilità  sulla stampa locale e sulla televisione nazionale egiziana (News First Channel of Egyptian Tv and Nile Channel Culture). Anche la televisione pubblica italiana manderà  presto in onda le interviste realizzate in occasione della conferenza. Come ha concluso Zahi Hawass, oggi questa meravigliosa città  del passato, per quanto rappresenti un unicum nel patrimonio archeologico del Paese, come esempio di successo puಠcostituire il punto di partenza per altre esperienze di cooperazione tra i due Paesi per la valorizzazione dell'immenso patrimonio culturale e naturale d'Egitto.

Nel corso degli interventi tecnici è stato spiegato, infine, come questo tipo di intervento della cooperazione Italo-Egiziana abbia innescato un processo di sviluppo della regione avendo valorizzato l'expertise degli artigiani e dei funzionari locali ed avendo unito il sito archeologico all'area protetta di Wadi El Rayan ed al sito paleontologico di Wadi El Hitan, patrimonio mondiale dell'Unesco, in un unico complesso attorno al quale si svilupperà  un'attività  economica controllata e sostenibile che darà  sviluppo, lavoro e ricchezza alla regione.

La conferenza si inserisce negli sforzi dell'Italia a tutela del patrimonio culturale e ambientale del paese africano. A questo proposito, il Programma di supporto istituzionale all'Agenzia egiziana per l'ambiente (Eeaa), che si appresta ad avviare la sua terza fase, ha già  ottenuto risultati e riconoscimenti importanti come il €œWorld summit award (Wsa)€ 2009 per il progetto €œInventario e monitoraggio della biodiversità  nazionale€ (Biomap), assegnato per la categoria €œe-Health & Environment€.

Inoltre, il Gruppo dei donatori internazionali presenti in Egitto (Dpg, Development partners group) ha scelto per la visita annuale ai progetti di cooperazione allo sviluppo di particolare rilevanza l'area protetta di Wadi El Rayan (nel governatorato di Fayoum), il cui sviluppo è finanziato dalla Cooperazione italiana nell'ambito del programma italo-egiziano di cooperazione ambientale. L'area è stata denominata €œmuseo a cielo aperto€ a seguito della presenza di fossili che risalgono a 40 milioni di anni nella Valle delle Balene (Wadi El Hitan, iscritta dall'Unesco nella lista dei siti patrimonio dell'umanità ), di sorgenti, di dune mobili e di una vasta tipologia di uccelli e mammiferi. Il progetto italiano costituisce, peraltro, per il ministero dell'Ambiente egiziano il principale riferimento per ciಠche concerne il modello gestionale di un'area protetta terrestre, in ragione delle risorse umane, tecniche, infrastrutturali di cui è stata dotata. Infine, il nostro paese sarà  in prima linea per la riformulazione degli spazi espositivi del museo egizio al Cairo, che affiancherà  quella del museo di Giza, finanziata dalla cooperazione giapponese.