Strategia UE 2020, una chance per l'Italia
Fonte: Dipartimento politiche comunitarieàˆ ormai partito il conto alla rovescia per la presentazione all'Unione Europea del Piano nazionale di riforma: una scadenza importante, un'occasione per mettere in campo un disegno organico e misure di ampio respiro per la crescita e la competitività dell'Italia. Partendo da un semplice presupposto: l'Europa, con un'economia-mercato comune e la moneta unica, non puಠcontinuare a muoversi in maniera slegata attraverso 27 diverse politiche economiche. Bisogna avere una struttura pi๠forte per il coordinamento di tutte le politiche economiche. Bisogna cioè trovare un metodo perché tutte le politiche siano convergenti e rispondano realmente ai bisogni dei Paesi, affrontando con efficacia gli ostacoli allo sviluppo. Questa idea non è nuova ma è cambiato lo spirito, è cambiata la consapevolezza politica su questo tema. àˆ questa la principale novità che ci chiede Europa 2020 rispetto alla Strategia di Lisbona.
Un cambio di passo a livello nazionale e a livello europeo, accettando l'idea che non basta pi๠guardare all'orto di casa o, se preferite, che non esiste pi๠l'orto di casa. Il primo passo da fare è identificare gli ostacoli alla crescita dell'Italia. L'Unione Europea ha già fatto una parte del lavoro, individuando per noi il debito pubblico, il rapporto tra salari e produttività e la crescita di quest'ultima, i tassi di occupazione dei giovani, delle donne e del Mezzogiorno, l'efficienza del mercato e della pubblica amministrazione, il capitale umano, la ricerca e l'innovazione. A questi dovremo aggiungere la necessità di migliorare la dotazione infrastrutturale del Paese, comprese quella per l'energia, e una riflessione sui divari regionali che non sia limitata all'occupazione ma ne individui le matrici.
Il Piano nazionale di riforma non rappresenta una novità . Quello che cambia oggi è la volontà politica, l'approccio comune, un metodo che punta a coordinare le politiche prima che esse siano messe in atto e non semplicemente a catalogare le cose già fatte. Insieme al Programma di Stabilità , esso rappresenta pertanto l'orizzonte delle politiche economiche e finanziarie del Governo.
Il documento dovrà essere presentato alle Camere a metà ottobre, per permettere al Governo di recepire le indicazioni del Parlamento e trasmetterlo a Bruxelles entro il 12 novembre. Questa occasione di dialogo del governo con il Parlamento e il Paese, questo confronto su azioni concrete non va assolutamente sottovalutato. àˆ un'occasione sulla quale l'esecutivo si deve ritrovare a discutere collegialmente per trovare soluzioni condivise, per migliorare il benessere dei cittadini e la competitività delle imprese. Una sfida importante per una Italia che deve utilizzare al meglio il mercato unico e tornare a crescere.