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Haiti, l'Irlanda dona altri 800 mila euro per la ricostruzione

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Da Il Velino

Il ministro irlandese per lo Sviluppo oltreoceano, Peter Power, ha annunciato un contributo di pi๠di 800 mila euro alle agenzie internazionali per la ricostruzione di Haiti. I fondi verranno destinati a Plan Ireland, Christian Aid e alle agenzie delle Nazioni Unite. Si tratta dell'ultimo finanziamento di emergenza al paese caraibico, che porta il totale dei contributi di Dublino a circa quattro milioni di euro. In questo caso i fondi sono destinati all'educazione, alla protezione dei bambini, alla costruzione di rifugi per gli sfollati, all'agricoltura e al supporto dell'ambiente. €œDue mesi dopo il terremoto €“ ha affermato Power - i bisogni della popolazione di Haiti rimangono immensi. I bambini, in particolare, continuano a essere estremamente vulnerabili".

Haiti mapL'agenzia irlandese per lo Sviluppo (Irish Aid) donerà  250 mila euro a Plan Ireland per istituire e gestire sei scuole temporanee. Duecentomila euro, invece, saranno dati all'agenzia Onu per le abitazioni (Un-Habitat), che assisterà  il governo del paese a "riabilitare le sue strutture abitative e sociali€. Parte dei fondi verranno destinati alla Fao (Food and agricultural organization) per rimettere in sesto il settore agricolo, mentre Christian Aid darà  il via a un programma di donazioni in denaro a mille famiglie. L'agenzia Onu per l'Ambiente (Unep), infine, grazie anche ai fondi irlandesi proseguirà  la sua indagine sui danni ambientali subiti ad Haiti.

Intanto si è conclusa ad Haiti la missione della Protezione civile italiana, che ha coordinato gli aiuti del Sistema paese allo stato caraibico, colpito dal violento sisma il 12 gennaio scorso. E il bilancio del lavoro degli operatori militari e civili è stato pi๠che positivo. Tanto che l'Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell'Unione europea, lady Catherine Ashton, ha inviato una lettera ai ministri della Difesa, Ignazio La Russa, e degli Esteri, Franco Frattini, per complimentarsi del lavoro svolto. Ma la missione, potrebbe presto avere una sua seconda fase. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Protezione civile, Guido Bertolaso, ha infatti presentato nelle scorse settimane a Bruxelles una proposta per edificare ad Haiti una Cittadella delle istituzioni, usando i modelli utilizzati in Abruzzo dopo il sisma. €œAbbiamo presentato questa proposta all'Unione europea, agli Stati Uniti e agli stessi haitiani €“ ha spiegato Agostino Miozzo, capo delle Relazioni internazionali della Protezione civile - La reazione in ambito Ue è stata di interesse, ma anche di vaghezza, in quanto siamo stati sfortunati perché la nostra presentazione coincideva con il momento di transizione nella presidenza€. €œGli americani, invece €“ ha proseguito il dirigente - si sono detti molto interessati come allo stesso modo i funzionari governativi di Port-au-Prince che abbiamo incontrato e ai quali abbiamo presentato la proposta. Ora, per andare avanti, aspettiamo la risposta ufficiale del governo haitiano. Bisogna perಠfare presto. Se perdiamo l'occasione di utilizzare questi momenti, tra sei mesi/un anno i disagi aumenteranno e i possibili investitori fuggiranno. La nostra proposta €“ ha sottolineato Miozzo - è intelligence, razionale e concorrenziale. Non solo dal punto di vista dei costi-benefici, ma anche rispetto alle altre alternative presentate. Senza contare che il progetto è stato già  testato e che puಠcominciare in tempi brevissimi€.

€œNon è possibile ipotizzare una ricostruzione che si basi sui container (come accaduto per il campo delle Nazioni Unite, vicino all'ambasciata Usa ad Haiti, composto da shelters). Questo tipo di moduli sono provvisori. Invece ad Haiti serve qualcosa di definitivo. Bisogna creare opere di urbanizzazione che rimangano nel tempo, usando una soluzione che coinvolga il mercato locale del lavoro, dalla manodopera ai materiali. Ciಠ€“ ha concluso Miozzo - alimenterà  non solo la ricostruzione delle infrastrutture, ma anche quella dell'economia locale€.

Nei prossimi giorni è attesa la risposta di Haiti, che verrà  immediatamente €œgirata€ a Bruxelles e se l'Ue darà  il suo ok, in sei mesi con una spesa di circa 50 milioni di euro la Cittadella potrà  essere pronta.