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La Cooperazione italiana modello per gli USA

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Da Cooperazione Italiana allo Sviluppo

In Afghanistan l'Italia diventa modello di cooperazione per i paesi donatori, primi tra tutti gli Stati Uniti, che hanno deciso di adottare la nostra modalità  di intervento in un campo molto delicato come quello dei contributi bilaterali. Nel 2009 l'Italia aveva erogato a Kabul 20 milioni di euro per un programma nazionale afgano di sviluppo rurale. Il nostro paese ha specificato nell'accordo dove utilizzare i fondi (nella regione Ovest, principalmente la provincia di Herat), ma il come è deciso dal Ministero per lo Sviluppo rurale locale, che li gestisce direttamente attraverso una struttura messa a punto dalla Banca Mondiale. Altri donatori come gli Stati Uniti, invece, sono sempre stati molto restii a far passare i contributi per il governo afgano, preferendo finora gestire direttamente i fondi. Il 17 marzo a Roma, in occasione dell'€œItalia-Afghanistan Media Forum€, perà², si è registrato un cambiamento di rotta. Il vice rappresentante speciale americano per l'Afghanistan e Pakistan nonché vice segretario di Stato, Paul Jones, ha annunciato che entro un anno gli Usa porteranno i finanziamenti allo sviluppo che passano attraverso Kabul dall'attuale cinque per cento al 40 e ha riconosciuto come modello l'accordo bilaterale Italia-Afghanistan.

Per quanto riguarda le attività  svolte finora dagli afgani nell'ambito dell'intesa, che peraltro è in linea con i principi di ownership e di efficacia dell'aiuto stabiliti dall'Ocse/Dac, dei 20 milioni ne sono stati già  spesi quasi sette (circa sei milioni e 700 mila euro). Di questi, pi๠di tre a Herat, circa un milione e mezzo a Wardak, un milione e centomila a Logar, 500 mila euro a Badghis, 300 mila a Kabul e circa 100 mila euro a Farah e Bamyan.

Centonovantotto sono stati i progetti legati all'irrigazione, costruzione o ripristino di sistemi già  esistenti; 52 i centri rurali costruiti o ristrutturati; 168 iniziative nel settore della fornitura dell'acqua e della sanità ; 102 progetti nell'ambito energetico; 54 azioni di mantenimento; 51 sul versante dell'educazione, principalmente formazione vocazionale; 19 progetti di costruzione di mulini, e 155 iniziative legati ai trasporti (costruzione, ripristino e miglioramento dell'infrastruttura stradale).