Cooperazione: la Decentrata ha nuove linee guida
da AGI
Nuove linee guida per la Cooperazione decentrata. Dopo dieci anni sono stati riesaminati i termini per la collaborazione di Regioni ed enti locali nell'Aiuto pubblico allo sviluppo. Il comitato direzionale per la Cooperazione allo sviluppo ha approvato la nuova versione del documento. La Farnesina ha riscritto le regole per aggiornare e valorizzare il ruolo delle istituzioni locali nella cooperazione, riconfermando che l'ambito di competenza primaria resta allo Stato.
Secondo la modalità di intervento della cosiddetta €œdecentrata€, nel nuovo testo Ong, Università e Centri di ricerca e formazione, Aassociazioni professionali e di volontariato, Cooperative, Piccole e Medie Imprese (PMI), Imprese sociali e culturali, Parchi e Agenzie per l'ambiente, Servizi pubblici, Organizzazioni sindacali, Enti strumentali, Associazioni di migranti, professionisti del territorio, de lnord e del sud, e le emanazioni senza fini di lucro di Enti for profit sono i partecipanti attivi, nell'ambito del partenariato, alla programmazione, realizzazione, valutazione partecipativa delle azioni realizzate.
Tutte le entità €œfor profit€ - anche €œlow profit€ - sono incluse, a condizione che non si creino fenomeni di distorsione della concorrenza e secondo i vincoli sull'aiuto di Stato enunciati dall'Ue. Le Università , i Centri di ricerca e formazione e le Ong possono anche essere chiamate a svolgere il ruolo di facilitatore di processi e relazioni; questo viene ad arricchire il loro ruolo autonomo nell'ambito della Cooperazione allo Sviluppo.
Principi guida promossi: coerenza e raccordo tra le attività governative e le Regioni, e coordinamento con i nuovi principi dell'efficacia dello sviluppo, fissati in ambito OCSE-DAC e su cui l'Italia è stata giudicata lo scorso anno con un apposita Peer Review.
LINEE GUIDA della D.G.C.S. sulla COOPERAZIONE DECENTRATA (pdf)