Afghanistan. L’Agenzia partecipa alla conferenza internazionale di Ginevra per fare il punto sul processo di pace e di ricostruzione del Paese

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Il processo di pace e ricostruzione dell’Afghanistan è complesso, come racconta la cronaca quotidiana, ma è una sfida che la comunità internazionale ha voluto intraprendere con decisione. Secondo dati OCSE-DAC, ogni anno sono investiti circa 4 miliardi di dollari in questo processo. Nonostante il quadro attuale risulti ancora incerto e caratterizzato dal perdurare di una grave situazione di sicurezza, negli ultimi mesi sono emerse novità significative, quali la storica tregua di tre giorni del giugno scorso al termine del periodo del Ramadan e l’avvio dei primi contatti ufficiali tra le varie parti ai fini di auspicabili, futuri, negoziati di pace.

 

In questo scenario si inserisce la conferenza che dal 27 al 28 novembre si terrà a Ginevra. L’evento, che avrà luogo al termine del quarto anno della cosiddetta Transformation Decade 2015-2024, riunirà il governo afghano insieme ai donatori e alle principali organizzazioni internazionali per verificare i progressi rispetto alla conferenza di Bruxelles del 2016, dove erano stati promessi oltre 15 miliardi di dollari di aiuti nei successivi quattro anni, e confermare i reciproci sforzi per la ricostruzione del Paese in vista della prossima conferenza per gli impegni finanziari che dovrebbe tenersi nel 2020. Si tratterà anche di un’importante opportunità di dialogo sulle attuali prospettive di pace in un momento politico assolutamente cruciale per il futuro del Paese, tra le elezioni parlamentari dello scorso ottobre e le presidenziali programmate per aprile 2019.

 

Pertanto, da un lato il governo afghano illustrerà alla comunità internazionale lo stato di avanzamento degli obiettivi concordati, tra cui figuravano lo svolgimento delle elezioni parlamentari, tangibili progressi nella lotta alla corruzione, la riforma del settore della sicurezza e il rafforzamento di quello privato, il rispetto dei requisiti indicati dal Fondo Monetario Internazionale e l’adozione dei piani esecutivi per i Programmi Prioritari Nazionali. Dall’altro, i donatori evidenzieranno gli sforzi e gli investimenti attuati nei vari settori. Nell’occasione verrà approvato il nuovo Geneva Mutual Accountability Framework (GMAF), che, in linea con l’Afghanistan National Peace and Development Framework (ANPDF) presentato a Bruxelles nel 2016, servirà a misurare in modo più efficace i progressi nel processo di ricostruzione dell’Afghanistan.

 

Durante la conferenza, che vedrà l’Agenzia rappresentata dal titolare della sede di Kabul, Mauro Ghirotti, verrà lanciata anche la nuova strategia per lo sviluppo, denominata Afghanistan Growth Agenda for Transformative Change and Self-Reliance, in cui verranno individuati interventi e riforme prioritari a breve e medio termine.

 

A margine della conferenza sono inoltre previsti eventi settoriali dedicati a tematiche di particolare rilievo e attualità, alcuni dei quali vedono l’Italia particolarmente attiva, quali infrastrutture e connettività regionale, sviluppo del settore privato, pari opportunità e partecipazione femminile al processo di pace, buon governo, sicurezza alimentare, protezione del patrimonio culturale. A questo riguardo la Cooperazione italiana si presenta forte dell’importante riconoscimento recentemente espresso dal ministero delle Finanze afghano nel Development Cooperation Report di ottobre in merito alla “impressionante” percentuale di aiuti già erogati o approvati rispetto a quelli impegnati nel 2016 a Bruxelles.

 

In previsione della prossima conferenza sull’Afghanistan del 2020 sarà quindi opportuna, come sottolineato dall’Agenzia nei vari incontri preparatori, una rigorosa valutazione sull’impatto dei massicci investimenti impiegati per lo sviluppo del Paese, soprattutto per quanto riguarda le comunità rurali e periferiche, oltre che in relazione ai benefici concreti nell’ambito del più ampio processo di pace.