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Siria. Le agenzie Onu chiedono accesso incondizionato alle aree sotto assedio

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Le agenzie delle Nazioni Unite hanno nuovamente chiesto accesso immediato e senza condizioni alle aree sotto assedio in Siria, per raggiungere le famiglie tagliate fuori dagli aiuti umanitari.

 

àˆ quanto si legge in un comunicato congiunto rilasciato dal Programma alimentare mondiale (Pam) e dal Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), insieme all'Organizzazione mondiale della sanità  (Oms), Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) e dall'Ufficio Onu per gli aiuti umanitari (Ocha).

 

In Siria, si legge nel comunicato, ci sono 15 aree sotto assedio, dove sono intrappolate circa 700 mila persone, inclusi 300 mila bambini. Circa 5 milioni di persone, inclusi pi๠di due milioni di minori, vivono in zone difficilmente raggiungibili dagli aiuti umanitari.

 

Nel Paese, intanto, proseguono senza sosta i combattimenti. Le forze siriane fedeli al presidente Bashar al Assad hanno avviato un'escalation di attacchi nella zona di Wadi Barada, nella provincia di Damasco, controllata dai ribelli.

 

Secondo l'emittente televisiva €œal Jazeera€, si sono contati ieri almeno 12 morti tra cui donne e bambini nei bombardamenti a colpi di mortaio del regime contro il villaggio di Dir Qanun a Wadi Barada, e nella zona di al Ghouta.

 

Fonti locali riferiscono di un'offensiva delle truppe di Assad condotta con quelle delle milizie libanesi di Hezbollah a Wadi Barada per prendere il controllo di al Fija dove si trova la centrale idrica che rifornisce Damasco.

 

Per tutta risposta l'opposizione siriana ha lanciato ieri un attacco contro le truppe governative nella periferia di Aleppo, provocando diverse vittime.

 

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, gruppo di attivisti legato all'opposizione e con sede a Londra, il bilancio dell'attacco di ieri a Damasco è il pi๠pesante dall'entrata in vigore della tregua promossa da Russia e Turchia, il 30 dicembre scorso.

 

Nella notte tra venerdଠ13 e sabato 14 gennaio, nella stessa regione di Wadi Barada si erano verificati duri scontri tra le forze sul terreno a seguito dell'uccisione di Ahmed al Ghadban, ex ufficiale dell'esercito siriano che nel ruolo di negoziatore aveva mediato un accordo per la ripresa delle forniture idriche verso Damasco.

 

Circa 5,5 milioni di persone nella capitale e nei suoi sobborghi erano infatti rimasti senza acqua a partire dallo scorso 22 dicembre. Tutto questo mentre per la prossima settimana Russia e Turchia hanno convocato una conferenza internazionale ad Astana, in Kazakhstan, con l'obiettivo di far ripartire i negoziati politici tra il regime e l'opposizione siriana.

 

Fonte: Agenzia Nova