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Pubblicate dalla DGCS le valutazioni di progetti di cooperazione 2012-2015

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La cooperazione allo sviluppo è destinata ad affrontare nuove sfide in un contesto sempre pi๠complesso, caratterizzato da un numero crescente di attori coinvolti e da dinamiche mutevoli che necessitano, mai come in questo momento storico, di nuove prospettive e nuove modalità  di progettazione.

 

L'impatto dei flussi migratori e delle emergenze umanitarie sottolinea il ruolo della cooperazione come snodo strategico per la crescita globale e la stabilità  internazionale, che è possibile consolidare attraverso la tutela della dignità  umana, il consolidamento delle relazioni tra paesi e l'impegno per la pace tra i popoli.

 

Gli indirizzi di intervento e le scelte programmatiche si sviluppano nel solco dell'impegno per l'accountability e l'efficacia degli aiuti cosଠcome suggerito dal piano programmatico sull'efficienza degli aiuti (2011) e dai successivi documenti di programmazione e indirizzo che rimarcano la stretta corrispondenza tra accountability, trasparenza nelle azioni intraprese ed efficacia degli interventi.

 

La cooperazione, €œparte integrante e qualificante della politica estera€, si è aperta a rinnovate prospettive grazie all'adeguamento in corso del sistema italiano ai modelli di alcuni paesi partner dell'UE e all'aggiornamento sistematico di strumenti e modalità  di intervento, consolidato dalla nuova normativa (Legge n. 125 del 2014 - €œdisciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo€) che ha, fra l'altro, dato vita alla nuova Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), chiamata anche a contribuire alla definizione strategica ed al coordinamento delle attività  di cooperazione.

 

I principi guida ai quali la Cooperazione italiana si ispira sono quelli fissati nel quadro del contesto internazionale (OCSE-DAC) e dell'agenda 2030, adottata dall'assemblea generale delle nazioni unite nel settembre 2015, con i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile.

 

Le aree geografiche di intervento vengono individuate sulla base di interessi strategici, di storici rapporti di collaborazione, di indirizzi politici condivisi con la commissione europea e gli stati membri UE, le Nazioni Unite, l'OCSE-DAC e in considerazione degli impegni assunti dall'Italia in sedi internazionali come il G8 ed il G20.

 

La cooperazione opera in aree prioritarie come il Mediterraneo, il Medio Oriente, l'Africa Orientale, il Sahel occidentale ed una attenzione particolare è rivolta anche ad Afghanistan, Libano, Pakistan, Myanmar e a Bolivia, Cuba, El Salvador ed Albania.

 

Le principali sfide sono dettate dalle specificità  dei tanti settori in cui la cooperazione interviene, tra i quali si possono annoverare lo sviluppo umano (salute ed educazione di base), la promozione dei diritti umani (con particolare attenzione alle questioni di genere, alla partecipazione democratica, alla tutela dei minori e alla disabilità ), lo sviluppo rurale e l'agricoltura sostenibile, la sicurezza alimentare e l'accesso all'acqua, il sostegno alla crescita dei settori privati nei paesi partner e dalla società  civile, oltre al rafforzamento della capacity e state building nei Least Developed Countries e negli €œstati fragili€.

 

In tale contesto, il tema dell'efficacia degli aiuti, frutto di un processo iniziato a Roma nel 2003 e proseguito con la dichiarazione di Parigi del 2005, l'agenda for action di Accra del 2008, il forum di Busan del 2011 e il forum di Città  del Messico del 2014, acquisisce una sempre pi๠ampia rilevanza.

 

In questo quadro si inserisce l'impegno nell'utilizzo della valutazione come dispositivo utile a garantire omogeneità  alle procedure e ad ottimizzare le risorse nel perseguimento degli obiettivi di efficienza, efficacia e sostenibilità  delle iniziative di cooperazione.

 

Il tema della valutazione sta assumendo un ruolo sempre pi๠dirimente ed è strettamente legato a quello della sostenibilità  dei benefici prodotti: questa pubblicazione intende fornire un sommario delle valutazioni tecniche indipendenti, effettuate su incarico dell'ufficio IX della DGCS dal 2012 ad oggi, in merito alle iniziative finanziate dalla Cooperazione italiana, di varia tipologia e realizzate in diverse aree geografiche. Infatti la cooperazione italiana è fortemente ispirata alla good governance e, dunque, anche alla trasparenza nello svolgimento delle sue attività .

 

La valutazione diventa uno strumento imprescindibile per la strategia di programmazione e controllo degli investimenti effettuati, oltre che per la comprensione della rilevanza strategica dei risultati raggiunti.

 

Attraverso l'analisi delle metodologie adottate e la verifica dell'efficacia dei progetti realizzati è possibile soppesare la qualità  degli interventi e definire le priorità  di azione in un'ottica di trasparenza e replicabilità  delle best practices.

 

In questa ottica diventa imprescindibile, sia presso gli operatori italiani sia presso i paesi partner, la diffusione delle analisi e delle considerazioni valutative al fine di elaborare e rendere funzionali agli scopi della cooperazione i dati acquisiti e le lezioni apprese nell'ambito delle iniziative realizzate.

 

Lo sforzo di questa direzione generale rimane quello di affermare le ragioni dell'impegno italiano nella Cooperazione allo sviluppo che dovrà , da una parte, cercare sempre strumenti adeguati alle trasformazioni del contesto internazionale e, dall'altra, riuscire a contribuire al raggiungimento degli ambiziosi traguardi di riequilibrio economico e sociale globale.

 

Introduzione alla pubblicazione di Pietro Sebastiani

Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana

 

In allegato: valutazione dei progetti di cooperazione 2012-2015