Mare Nostrum - Cooperazione e nuove politiche dell'Unione Europea nel Mediterraneo

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Recensione a cura di Mario Gay

 

Mare Nostrum

 

MARE NOSTRUM

Carocci Editore

a cura di Andrea Stochiero

La pace nel Mediterraneo, un nuovo dialogo con l'Europa, maggiore coesione sociale e libertà  nel rispetto delle diverse culture e religioni, sono obiettivi ancora lontani dall'essere raggiunti. Nonostante cià², e forse a ragione di questa situazione, nuovi attori quali le Regioni e gli enti locali hanno accelerato i loro impegni a favore della cooperazione nell'area mediterranea, incoraggiati dalle nuove politiche dell'Unione europea nel Mediterraneo.
E' in questo contesto che il volume Mare Nostrum €“ edito dalla Carocci per la serie €œStudi Politici€ - si propone di presentare il quadro dell'interazione tra diversi attori e politiche in quest'area. Si tratta di un'interazione in piena corsa, iniziata nella programmazione 2000/2006 e rilanciata con gli strumenti finanziari inaugurati nel 2007 e validi sino al 2013. E' cosଠche gli interventi di Mare nostrum €“ affidati ad operatori ed esperti delle relazioni internazionali in area mediterranea coordinati da Andrea Stocchiero - ricostruiscono la realtà  dei rapporti nel Mediterraneo, fatti di programmi a lungo termine, di progetti di cooperazione e di meccanismi istituzionali. Rapporti che legano le politiche comunitarie, la percezione dei paesi vicini e di quelli prossimi all'adesione, la politica estera italiana verso l'area e, soprattutto, il ruolo dei territori e nello specifico delle Regioni italiane, che tanta parte stanno avendo anche nelle relazioni esterne comunitarie e del nostro Paese.
Il libro Mare nostrum nasce da una proposta della Regione Puglia affidata, per la sua realizzazione, alla struttura di coordinamento per la cooperazione di tutte le Regioni e Province autonome italiane (OICS), in collaborazione con il centro studi di politica internazionale CeSPI. La Regione Puglia ha contribuito alla pubblicazione con risorse e con l'apporto di idee elaborate dall'Assessorato al Mediterraneo, presente nei programmi comunitari (IPA, ENPI e cooperazione territoriale) al fianco delle Regioni e Province autonome pi๠attive nei rapporti con i Paesi terzi del Mediterraneo. €œSono maturi i tempi €“ scrive Niki Vendola nella prefazione €“ perché nel Mediterraneo si stabilisca un permanente scambio tra governi locali, tra democrazie dei territori, tra realtà  assai vicine per storia e cultura. €¦Solo cosଠil mare nostrum tornerà  ad essere davvero il mare di tutti.€

Andrea Stocchiero ha coordinato i diversi autori organizzando i loro contributi in quattro parti che rendono conto della complessa articolazione della tematica trattata.

Nella prima parte vengono analizzate le due diverse politiche dell'UE nel Mediterraneo, dedicate rispettivamente ai Paesi candidati/potenziali candidati all'Allargamento, da una parte, e, dall'altra a quanti resteranno nostri €œvicini€ per sempre, non essendo europei. La prospettiva dell'adesione, bene accompagnata dalla consistenza delle risorse finanziarie di IPA, sostiene un contesto di forte attivismo riguardo alle relazioni con i Balcani occidentali. Verso sud, invece, le novità  introdotte dalla politica di vicinato (ENP) con risorse relativamente scarse, non consentono ancora di considerare superata la fase di magri successi del processo di Barcellona.

La seconda parte del libro ospita un'analisi critica delle stesse relazioni mediterranee da parte di autori appartenenti ai diversi contesti: Albania e Serbia per i Balcani; Egitto e Marocco per il Mediterraneo del sud. Si tratta di Paesi, che nelle due diverse aree, rappresentano una priorità  non solo per la cooperazione territoriale delle Regioni ma per la politica estera dell'Italia. Gli autori si soffermano sui processi di decentramento nei loro Paesi, raccontandoci non solo gli aspetti che ritardano il loro ingresso nell'Unione o il rafforzamento dei processi di associazione e di partenariato, ma anche i progressi istituzionali e legislativi che la cooperazione decentrata ha sposato da tempo e che oggi sta appoggiando.

La terza parte indaga la politica estera italiana verso il Mediterraneo con particolare riferimento al coinvolgimento pi๠o meno strutturato dei territori e delle Regioni. La cooperazione dei territori è nata e cresciuta soprattutto in rapporto con il Mediterraneo, a causa dei conflitti nella ex Jugoslavia e nel Medio Oriente. Sono numerose le reti di collaborazione, molti i progetti dei territori, che poco alla volta anche la politica estera dello Stato centrale ha riconosciuto e poi cercato di ordinare in nuove norme e programmi coordinati. Ad oggi, perà², questi tentativi appaiono ancora incerti e lacunosi, nonostante la buone prospettive del Programma di supporto della cooperazione decentrata nei Balcani e nel Mediterraneo, finanziato dal Ministero Affari Esteri.

La quarta parte entra nel merito della cooperazione dei territori, individua i concetti e le pratiche, e il suo dispiegamento nelle relazioni con i Paesi del Mediterraneo. La crescente importanza di questa cooperazione trova una evidenza nella creazione di nuove forme giuridiche di governo tra territori oltre i confini nazionali. Si tratta della creazione dei Gruppi europei di cooperazione territoriale e delle Euroregioni, che si stanno diffondendo nel continente grazie alla promozione del Consiglio d'Europa e al sostegno dei programmi della Commissione europea.