A Grenoble, l'Accordo storico per l'area alpina

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Il Presidente della Regione Valle d'Aosta Augusto Rollandin ha firmato nei giorni scorsi a Grenoble, con gli altri rappresentanti delle Regioni e dei sette Stati interessati €“ oltre all'Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Liechtenstein e Slovenia - la risoluzione politica per richiedere l'adozione della Strategia dell'Unione Europea per la regione alpina, uno strumento di coordinamento delle politiche e dei fondi nazionali e europei per garantirne la crescita e lo sviluppo sostenibile.

Nel documento, i firmatari esprimono la loro comune volontà  di sostenere l'iniziativa, raccomandando al Consiglio Europeo di approvarla e, successivamente, di richiedere alla Commissione Europea di avviare il processo di elaborazione della Strategia e del Piano d'Azione, in modo che questi testi vengano adottati durante la Presidenza italiana del Consiglio Europeo nel 2014.

L'Italia era rappresentata, per il Governo, dai Ministri degli Esteri, Emma Bonino, e della coesione territoriale, Carlo Trigilia, e, per le Regioni, dai Presidenti della Lombardia Roberto Maroni, del Piemonte Roberto Cota, del Veneto Luca Zaia, della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher e, per il Friuli Venezia Giulia, dall'Assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti. Sono inoltre intervenuti all'incontro, tra gli altri, i Ministri agli Affari europei di Francia, Thierry Repentin, e di Germania, Michael Link.

Il Ministro Bonino è intervenuta, a nome di tutti gli Stati coinvolti, per presentare la Strategia sotto il profilo politico, mentre, per esplicitare la posizione del Governo italiano, ha parlato il Ministro Trigilia. Per la Regioni a statuto ordinario ha preso la parola il Presidente Cota e, in rappresentanza delle autonomie speciali, ha parlato il Presidente Rollandin.

€œSiamo qui per riaffermare la nostra richiesta, ai Ministri dei sette Paesi interessati, di sostenere con convinzione una strategia per le Alpi, che sia protagonista di una sfida di grande impatto, una sfida che non sia soltanto economica, ma soprattutto sociale e culturale €“ ha sottolineato Rollandin. - Vogliamo che questa cerniera che stiamo creando attorno alle Alpi, questa unione dei territori alpini, sia anche in grado di vigilare sul rispetto delle minoranze, e di valorizzarne il ruolo, e sappia proporre delle regole per lo sviluppo di quelle aree che se ieri erano svantaggiate possano diventare domani punti di riferimento e motori di un nuovo sviluppo nel cuore dell'Europa. Ma la nostra deve essere anche una vera e propria catena di solidarietà , di sussidiarietà  e di cooperazione,- ha concluso Rollandin - che valorizzi le specificità  per mantenere le Alpi vive e popolate, offrendo a questi territori nuove opportunità  di sviluppo e di occupazione.€

Il processo di costruzione della strategia macroregionale alpina è stato avviato dalle Regioni a Bad Ragaz in Svizzera il 29 giugno 2012. Nei mesi successivi l'iniziativa ha raccolto il sostegno dei Governi degli Stati alpini. Lo stesso Parlamento Europeo, con una risoluzione approvata il 23 maggio 2013, si era detto favorevole alla strategia alpina, definendola un valore aggiunto per l'intera Unione Europea e approvando l'approccio bottom-up adottato dalle Regioni, che avevano ripetutamente espresso il desiderio di affrontare in modo efficace le sfide comuni.Dopo aver confermato che l'obiettivo è quello di favorire uno sviluppo armonioso e sostenibile della Regione Alpina, con l'ambizione di aumentare la solidarietà  reciproca nella macro-regione, tra le zone di montagna e le aree urbane, tra le Alpi e le regioni vicine, tra le regioni in fase di rallentamento e le aree pi๠dinamiche, tra territori fornitori di servizi e le aree che ne beneficiano, i firmatari considerano che il miglioramento dell'attrattività  e della competitività  della Regione Alpina e la riduzione delle disuguaglianze sociali e territoriali andranno a vantaggio dell'intera area europea, essendo la Regione stessa un territorio chiave in Europa, crocevia di molteplici culture, tradizioni e risorse.

Il documento propone che la Strategia si orienti su tre direttrici:
€¢ garantire una crescita sostenibile e promuovere la piena occupazione, la competitività  e l'innovazione attraverso il consolidamento e la diversificazione delle attività  economiche specifiche, al fine di rafforzare la solidarietà  tra      le zone di montagna e le aree urbane;
€¢ promuovere uno sviluppo territoriale basato su una politica di mobilità  che rispetti l'ambiente,      rafforzando la cooperazione universitaria e lo sviluppo di servizi e infrastrutture di trasporto e di comunicazione;
€¢ valorizzare una gestione sostenibile delle risorse energetiche, naturali e culturali, nonché tutelare l'ambiente attraverso la conservazione della biodiversità  e delle aree naturali.

I firmatari propongono infine un modello di governance della Strategia che assicuri che essa si realizzi mediante il ricorso a diversi programmi e strumenti che organizzino e definiscano le azioni degli Stati membri e delle Regioni Alpine, compresa la cooperazione transfrontaliera e transnazionale. Si sottolinea poi la necessità  di coinvolgere tutti i soggetti interessati nella definizione degli obiettivi e nell'attuazione dei progetti selezionati, in questo, anche mobilitando le autorità  regionali, nazionali e locali, nonché le istituzioni esistenti e le organizzazioni della società  civile. Questo soprattutto per garantire l'attuazione di ogni azione al livello appropriato, sotto il coordinamento strategico e generale della Commissione Europea.

L'attuazione della Strategia si basa sul principio secondo il quale non saranno necessari nuovi fondi UE, nessuna struttura ufficiale supplementare come nessuna nuova legislazione dell'UE, in quanto si farà  ricorso a un approccio coordinato delle sinergie e un uso pi๠efficiente dei fondi UE e di altri fondi e strumenti finanziari.
La strategia interessa territori tra i pi๠sviluppati d'Europa, per un'area di 70 milioni di abitanti su pi๠di 450mila chilometri quadrati. Le Regioni e Province autonome italiane interessate abbracciano la quasi totalità  del versante sud delle Alpi e rappresentano da sole un terzo delle popolazioni del territorio interessato dalla Strategia.