Acqua: UpM, il nuovo piano di azione nel Mediterraneo

Stampa

Migliorare la governance, facilitare i finanziamenti e gli investimenti nel settore dell'acqua nel Mediterraneo, favorendo l'accesso alle associazioni pubblico-private. Sono gli obiettivi del piano d'azione dell'iniziativa congiunta lanciata dall'Unione per il Mediterraneo (UpM), dal Global Water Partnership-Mediterraneo (GWP-Med) e dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico (Osce). La conferenza inaugurale si è tenuta nei giorni scorsi al Palazzo di Pedralbes a Barcellona, sede della segreteria dell'UpM.

All'incontro, aperto dal segretario generale dell'UpM, Fathallah Sjilmassi, sono intervenuti i ministri per l'Acqua di Egitto, Giordania, Mauritania e Palestina, oltre che i funzionari di alto livello dei Paesi membri dell'UpM, i rappresentanti di istituzioni finanziarie, del settore privato, Ong e istituzioni accademiche.

La regione Mediterranea è attualmente molto indietro rispetto ai traguardi dell'Obiettivo del Millennio, che è di approvvigionare di acqua potabile tutta la popolazione del bacino. A questo ritardo si aggiunge l'impatto della crescita demografica, del cambiamento climatico e della crescente urbanizzazione, che aumentano la scarsità  di acqua potabile nella regione. Per centrare l'obiettivo di migliorare la prestazione dei servizi di acqua, i paesi mediterranei hanno bisogno di importanti investimenti, di sviluppare solide politiche settoriali e di istituzioni capaci di una buona gestione delle risorse.

La conferenza di Barcellona inaugura il progetto "Governance e Finanziamento del settore acqua nel Mediterraneo", che sarà  sviluppato a livello regionale e dei singoli Paesi coinvolti, per contribuire a una serie di analisi-paese, indicare raccomandazioni a livello nazionale e un piano di azione concreto a livello regionale. Per favorire il dialogo politico multilaterale e promuovere la diffusione di "buone pratiche", il progetto si avvarrà  di numerose reti, comitati e sinergie, delle quali potranno beneficiare diversi livelli di governo e poteri pubblici, il settore privato e utenti dell'acqua in Albania, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisi.