Italia: per la Libia 1° partner commerciale

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Con una crescita media annua del 9,6% tra il 2013 e il 2017, soprattutto grazie alla ripresa dell'estrazione ed esportazione del petrolio, la Libia rappresenta un mercato di rilevantissimo interesse per le imprese italiane, in considerazione delle necessità  di ricostruzione del Paese e dei programmi di investimento infrastrutturale del Governo.

L'Italia è il primo destinatario dell'export libico (copre una quota pari a circa il 20%), rappresentato in grande prevalenza da greggio e gas naturale. In cambio il nostro Paese è un importante fornitore di prodotti petroliferi raffinati che coprono il 57% del valore delle esportazioni italiane verso la Libia le quali hanno ampie possibilità  di estendersi anche in altre categorie merceologiche.

Il programma di ricostruzione del Paese comporterà , infatti, un rapido decollo della domanda di cemento, materiali da costruzioni, componentistica, semilavorati, macchinari, sistemi per l'edilizia e le infrastrutture e servizi. Già  oggi, l'Italia si colloca al terzo posto tra i fornitori del Paese, dopo Egitto e Tunisia. Ma l'Ambasciata d'Italia a Tripoli evidenzia anche altre opportunità . Ad esempio nella filiera agro-alimentare, grazie a un migliore sfruttamento del potenziale agronomico della fascia costiera con lo sviluppo di filiere produttive qualificate. Un caso di successo in tal senso è rappresentato dall'iniziativa dell'Istituto Agronomico dell'Oltremare di Firenze per il miglioramento e la valorizzazione della palma da dattero nelle Oasi di Al Jufra, finanziata anche col supporto della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri. In crescita anche il settore del commercio di carni in virt๠di regolamentazioni sanitarie meno stringenti.

In prospettiva, sono destinati a crescere anche il mercato dell'energia da fonti alternative e l'intero settore delle telecomunicazioni grazie all'abolizione del monopolio statale sui servizi internet e all'estensione e al potenziamento della rete attuale tramite l'introduzione della tecnologia 4G per il trasferimento dati di quarta generazione.