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Italia-Brasile, creare il fronte atlantico

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Il Brasile deve andare avanti nel suo partenariato strategico con l'Italia evitando il protezionismo, accogliendo sempre pi๠le medie e piccole imprese italiane, e incominciando ad investire nel Belpaese. Solo cosଠsi riuscirà  ad imporre una ''logica atlantica'', che vede l'Europa stretta con l'America Latina, contro il dilagare delle potenze asiatiche. Questo in sintesi i concetti espressi dal sottosegretario agli Affari Esteri, Marta Dassu', nel corso del suo discorso alla Fiesp (la confindustria di San Paolo) in occasione della missione in Brasile di sistema stato-regioni di oltre 200 imprese.

''Non ci diamo per vinti, non pensiamo che il futuro si sia spostato oramai verso l'Asia - ha detto la Dassu' - Siamo ancora i protagonisti possibili di un secolo atlantico a due condizioni: è necessario che combattiamo assieme per questa idea panatlantica, nel G20 per esempio, contro le tendenze abbastanza naturali al protezionismo, tutte le volte che ci sono delle crisi. E che noi due, Italia e Brasile, guardiamo al nostro partenariato strategico non solo come a un rapporto bilaterale, ma come all'occasione nostra, di portare verso di voi l'Europa, il principale blocco commerciale del mondo, e vostra, di tenere ancorato a voi, con i vostri organismi regionali, il continente sudamericano''.

Dassu' ha poi elogiato il neo-presidente dell'Ice, Riccardo Monti, per avere proposto ai brasiliani di investire in Italia. ''Investire nel nostro paese significa stare nel cuore di un'Europa aperta verso est e verso sud - ha continuato la Dassu' - Non stiamo parlando di un paese malato, pasticcione, direbbero gli italiani, ma di un paese chiave. La crisi europea è un gioco aperto che, secondo me, condurrà  a dei risultati proprio grazie al peso dell'Italia''.

Il sottosegretario ha parlato poi della missione economica italiana a San Paolo di fine maggio: ''Mi sembra che questa missione sia andata molto bene. Quest'idea dell'economia territoriale evidenziata dalla partecipazione delle regioni, ci unisce, italiani con brasiliani, cosଠcome ci accomunano milioni di persone che in Brasile hanno un'origine italiana. Abbiamo parlato delle piccole e medie imprese, del commercio, e del fatto che voi avete un sacco di soldi mentre noi abbiamo una sacco di debiti: e in certo senso questo potrebbe rappresentare un complementarietà '', ha concluso scherzando la Dassu'.