Cooperazione Italia, Riccardi rilancia con l'Ue

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Rilanciare la cooperazione italiana: è l'obiettivo che ha portato il ministro per la Cooperazione e l'integrazione Andrea Riccardi a Bruxelles, dove nei giorni scorsi ha incontrato il responsabile europeo allo sviluppo Andris Piebalgs, proprio per ''concordare con lui e la cooperazione europea una revisione degli obiettivi della presenza italiana in alcune parti del mondo''.

Con Piegalgs, il ministro ha molto parlato ''di Sahel e di Sahara, in particolare di Niger, Burchina e Guinea, perchè - ha spiegato al termine dell'incontro - in questa fascia, soprattutto con la crisi del Mali, si rischia un €œAfghanistan africano€ soprattutto con il collegamento Al Qaeda, Boko Haram, l'instabilità  libica. In questa zona noi stiamo ritornando come cooperazione e direi come presenza dell'Italia''.

Tra i temi affrontati nel lungo colloquio anche ''i problemi umanitari del Corno d'Africa, la questione del Medio Oriente ed in particolare il grande interesse che ha l'Italia alla stabilità  del Libano, dove sono i nostri soldati, e tutto il problema dei rifugiati siriani''. Con quali soldi? ''La cooperazione si riprende con i pochi soldi che abbiamo €“ ha risposto il ministro - ma anche collaborando con l'Europa e dicendo alla società  italiana che deve investire con la cooperazione''.

Piebalgs ha poi accolto l'invito di Riccardi a partecipare, a fine settembre a Milano, ad ''un grande forum nazionale per riprendere il discorso dell'Italia con la sua cooperazione, dibattere il tema davanti alla società  italiana, perchè €“ ha sottolineato il ministro - la cooperazione non è solo questione di solidarietà  ma è anche di interesse nazionale. Un Paese che non coopera è un Paese in crisi e la cooperazione è un indice di estroversione del sistema Italia''. Piebalgs si è detto ''molto concorde''  su questa ripresa della cooperazione che è anche ''un ripensamento della cooperazione italiana sulla nuova agenda europea di cambiamento''. Un'agenda in cui l'Italia si ritrova innanzitutto sul pubblico-privato - ha detto Riccardi - ma anche sulla coerenza delle politiche perchè abbiamo una storia anche di frammentazione degli interventi italiani, ma che nelle sfide globali, devono diventare organici. Noi vogliamo - ha concluso - uscire dalla crisi e per questo cooperare''.