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Italia-Angola, investire in un paese in crescita

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''Un Paese stabile e dal futuro certo, in cui vale la pena essere presenti investendo nel suo sviluppo''. E' questo l'invito lanciato alle istituzioni italiane dall'ambasciatore dell'Angola a Roma Florencio de Almeida, che nei giorni scorsi ha presenziato le celebrazioni per il decimo anniversario della firma degli accordi che, nell'aprile 2002, diedero vita alla pacificazione del Paese dopo 27 anni di conflitti armati e mezzo milione di morti.

Con l'intesa tra le forze governative e i ribelli indipendentisti dell'Uniao Nacional, ''una nuova e decisiva pagina si è aperta nella nostra storia'', ha sottolineato De Almeida ricordando come, tra il 2002 e il 2008 il tasso di crescita dell'Angola si è attestato ad una media annuale del ''14,6%, conquistando l'ammirazione internazionale e permettendo la realizzazione di obiettivi sociali nel campo della sanità  e delle infrastrutture di base''. ''La pace e l'unità  nazionale - ha ribadito - sono state il presupposto per la nostra crescita economica e politica''.

Ma per il diplomatico le celebrazioni, che hanno visto anche la partecipazione del direttore generale per la Modernizzazione e le Questioni Globali della Farnesina Giandomenico Magliano - sono state l'occasione per ringraziare l'Italia ''per il suo continuo sostegno al popolo angolano, anche nei momenti pi๠difficili''. E questo ''è il momento per riportare i rapporti commerciali tra i due Paesi allo stesso eccellente livello di quelli politici e culturali'', è stato l'auspicio dell'ambasciatore, che ha annunciato, per il mese di maggio, l'arrivo a Roma del ministro degli Esteri angolano, Georges Chicoty.