Italia-Serbia, summit intergovernativo a Belgrado
Il summit intergovernativo italo-serbo dell'8 marzo a Belgrado ''è un vertice che ha un'importanza speciale perché viene dopo la decisione del Consiglio europeo'' di concedere lo status di candidato alla Serbia, ''cui l'Italia ha dato un grande contributo con una politica che ha spinto sin dall'inizio per l'integrazione della Serbia in Europa. Sarà quindi un'occasione per riaffermare questi legami''. Lo ha detto il portavoce della Farnesina, Giuseppe Manzo, nel briefing con la stampa, riferendo che al vertice parteciperanno, oltre a Mario Monti e Boris Tadic, anche i ministri di Esteri, Difesa, Interno, Sviluppo Economico e Ambiente.
Sul piano bilaterale, ha ricordato Manzo, l'interscambio tra i due Paesi è di 2,2 miliardi di euro con un +15% su base annua. Nel corso del vertice verranno inoltre firmate diverse intese sul tema della lotta alla criminalità , la protezione civile, lo sviluppo rurale, e in particolare sulla cooperazione per l'integrazione della Serbia nell'Unione europea.
La grande importanza che per la Serbia hanno i rapporti economici e commerciali con l'Italia è stata sottolineata dal ministro dell'economia, Nebojsa Ciric, che ha evidenziato in particolare l'interesse di Belgrado per l'esperienza italiana nel campo delle piccole e medie imprese. Ciric si è riferito al tempo stesso al grande significato dell'investimento Fiat in Serbia e alle implicazioni positive che la candidatura europea ottenuta nei giorni scorsi da Belgrado avrà in termini di investimenti esteri in Serbia, compresi quelli italiani.
''Il vertice bilaterale, con la visita del premier Mario Monti e la riunione congiunta dei due governi indicano da soli l'ottimo stato delle relazioni economiche e politiche fra i nostri due paesi'', ha detto Ciric che ha ricordato i colloqui avuti due settimane fa a Roma con il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera.