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2^ Conferenza internazionale sull'Afghanistan a Bonn, i risultati

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La comunità  internazionale deve supportare l'Afghanistan anche dopo il proprio disimpegno militare, nel 2014, ma le autorità  locali devono proseguire lungo la strada delle riforme democratiche. Questa la posizione espressa dal Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi alla seconda Conferenza internazionale sull'Afghanistan a Bonn. Sulla stessa linea gli Stati Uniti, come è stato espresso dal Segretario di Stato americano Hillary Clinton.

Da parte afghana è arrivata la richiesta di sostegno per altri dieci anni dopo la fine della transizione. €La conferenza a Bonn - ha spiegato Terzi - dovrebbe aiutarci a definire un percorso sostenibile dalla transizione alla trasformazione, basata sul principio dell'impegno credibile e reciproco, costruendo sui progressi raggiunti in dieci anni di partnership€. €œL'Italia - ha aggiunto - riconosce al governo afghano progressi nel rafforzare principi di governance come trasparenza, giustizia e supremazia della legge€ ed €œincoraggia€ a proseguire su questa strada, continuando a €œproteggere e promuovere i diritti universali€, specialmente €œdonne e bambini€, e ad €œintegrare le donne nella vita politica e sociale€. Inoltre, è necessaria la realizzazione di un sistema istituzionale di €œchecks and balances€ che sostenga €œil valore fondamentale della democrazia€.

Il sostegno italiano non mancherà  anche in futuro, ha assicurato Terzi, puntualizzando perಠche €œtocca al popolo afgano assumersi la responsabilità  di modellare il suo futuro€. Quindi, gli sforzi dovranno €œfocalizzarsi sullo sviluppo del grande potenziale afghano€, fatto di €œrisorse umane e naturali€, e sul €œconsolidamento di un'economia sostenibile€ del Paese. E ci sarà  un impegno anche per €œun incremento della cooperazione internazionale, in linea con il processo lanciato a Istanbul il 2 novembre€.
Allo stesso tempo, l'Italia €œsta sviluppando una serie di strumenti di cooperazione finalizzati a un nuovo accordo di partnership di lungo periodo con l'Afghanistan€. Impegno credibile e reciproco sono le parole d'ordine anche degli Stati Uniti, che attraverso Hillary Clinton hanno promesso un sostegno di lungo periodo all'Afghanistan, a patto che il Paese si impegni a portare avanti le riforme, ad assumersi la responsabilità  per la propria sicurezza e a costruire una democrazia basata sul primato del diritto. In particolare, gli Stati Uniti forniranno all'Afghanistan tra i 600 e i 700 milioni di dollari l'anno di aiuti congelati.

Da parte afghana è arrivata la richiesta di aiuto €œper almeno altri dieci anni dopo la fine della transizione nel 2014€, ha affermato il Presidente Hamid Karzai, assicurando inoltre che resta in piedi il progetto di pace e riconciliazione con i talebani, nonostante l'uccisione del presidente dell'Alto Consiglio per la Pace, Nurhanuddin Rabbani. Comunque, ha precisato, €œrestano immutate le condizioni per il dialogo: rinuncia al terrorismo, abbandono delle armi e rispetto della Costituzione€.

Approfondimenti: Afghanistan, la missione continua.