Spacca: le Marche e la capacità  dell'utilizzo delle risorse Ue

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Fonte: ANSA

"Le risorse comunitarie che da tempo interessano le Marche si sono progressivamente incrementate sino a costituire una percentuale importante dei fondi 'a libera destinazione'. La Regione, nel negoziato sui programmi con le autorità  nazionali ed europee, ha sempre dimostrato una buona capacità  di utilizzo delle risorse pubbliche, ottenendo per questo la conferma delle risorse programmate''. Cosଠil presidente delle Marche, Gian Mario Spacca, nel suo intervento all'inaugurazione, a Gabicce Mare, della Scuola di alta formazione sull'Europa.

''La riforma dei Fondi strutturali e della politica di coesione dell'Unione europea - ha aggiunto - e' stata la base per la programmazione dell'intervento comunitario per il periodo 2007-2013 con alcune novita' sostanziali per il territorio, come l'innovazione di sistema, la competitivita' e la coesione sociale, la crescita qualitativa e la diffusione delle tecnologie avanzate anche nel settore agroalimentare, la tutela dell'ambiente e del paesaggio, la ricerca di fonti energetiche alternative e il potenziamento di alcuni nodi essenziali della logistica integrata del territorio, l'avvio di sperimentazioni avanzate nel settore dei finanziamenti alle imprese in partnership con gli strumenti finanziari della commissione e del Fondo europeo per gli investimenti''.

Accanto ai fondi, le relazioni. Le Marche sono sede di quattro importanti Segretariati di organizzazioni che, con l'obiettivo comune di sviluppare e approfondire le relazioni e la collaborazione tra i partner, si differenziano per i campi di competenza: il Forum delle citta' dell'Adriatico e dello Ionio, il Forum delle Camere di Commercio, il Forum delle Universita' Uniadrion, l'iniziativa Adriatico Ionica che nasce alla fine del conflitto nella ex Jugoslavia nel maggio del 2000 ad Ancona con il preciso obiettivo di garantire la sicurezza e la cooperazione nell'Adriatico e nello Ionio. ''Questa vasta rete di relazioni - ha rilevato €“ rappresenta un importante punto di riferimento per lo sviluppo della dimensione europea delle politiche locali e regionali; il sostegno a sistemi di partenariato sopranazionale diventa strategico a livello territoriale e contribuisce al dialogo e alla collaborazione fra gli Enti locali, le Regioni e il Governo centrale. E' evidente che l'intervento comunitario e i fondi ad esso collegati non possono essere la soluzione di tutti i mali, ma restare fuori da questa logica significa determinare un confine netto tra l'Europa che conta e quella destinata all'emarginazione''.

''La globalizzazione conferisce importanza all'ambito locale, chiama i Governi subnazionali a concorrere in modo determinante nel rafforzamento di quel sistema di scambi e complementarieta' territoriali, di reti e capitale sociale, che da' vantaggi competitivi in un mercato complessivo''. Considerazione, quest'ultima, che trova una forte interazione con la strategia macroregionale europea. Per Spacca ''le macroregioni sono soggetti funzionali, cioe' territori accomunati da sfide e opportunita' transfrontaliere e transnazionali. Non esiste una dimensione di riferimento, ma tante dimensioni legate alla qualita' e alla quantita' delle problematiche comuni che si intendono affrontare. ''Il valore aggiunto che deriva dall'attuazione di una strategia macroregionale - ha concluso - consiste nell'approccio integrato e coordinato che coinvolge diversi attori, diverse politiche e diversi programmi di finanziamento''.