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Le ONG dell'Emilia-Romagna a difesa della Cooperazione Internazionale

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Fonte: Emilia Romagna

Presentato a Bologna un documento congiunto redatto dalle organizzazioni non governative dell'Emilia-Romagna, inviato anche a Governo, Regione ed Enti locali, in cui viene lanciato l'allarme sugli investimenti per la cooperazione internazionale. Nel corso dell'incontro con i giornalisti è stata inoltre distribuita la mappa degli interventi di emergenza e cooperazione allo sviluppo che le Ong dell'Emilia-Romagna stanno attualmente gestendo nel mondo unitamente ai dati utili a comprendere l'importanza della loro azione.

coopA seguire alcuni stralci del documento sottoscritto da GVC, CEFA, ISCOS, CISP, CESTAS, NEXUS, COSPE, RTM, PEACE GAMES, IBO, AIFO, ADP, EDUCAID:

€œCon sempre maggiore frequenza negli ultimi tempi resoconti giornalistici e prese di posizione politiche stanno diffondendo l'opinione che le attività  internazionali dei governi locali (Comuni, Province e soprattutto Regione Emilia-Romagna) rappresentino occasioni di spreco e totale inefficacia e particolare avversione è riservata alle attività  istituzionali all'estero degli EELL ed alle spese di cooperazione decentrata in quanto tali: in questo quadro i finanziamenti alle Organizzazioni Non Governative ed alle Associazioni di volontariato sono quindi ritenuti assolutamente superflui. La discussione, anche in Emilia-Romagna, non riguarda quindi l'effettiva correttezza o efficacia delle singole iniziative, l'utilità  delle stesse per le popolazioni dei paesi oggetto dell'intervento o, al limite, se vi sia un ritorno di utilità  anche per il nostro Paese: la cooperazione allo sviluppo viene semplicemente considerata negativamente in quanto tale.

Noi rappresentanti delle ONG dell'Emilia-Romagna ci ostiniamo a ritenere necessario e doveroso cooperare con i Paesi in Via di Sviluppo, convinti come siamo che una dimensione di relazione internazionale basata sulla responsabilità , la sostenibilità  e la reciprocità , sia necessaria non solo alle tante comunità  del sud del mondo cui essa si rivolge, ma con la stesa intensità  essa serve alle nostre comunità , che attraverso la cooperazione possono trovare senso e coerenza per ogni iniziativa che le riguardi qui, nel quotidiano.

Pensiamo inoltre necessario riportare tutto ad una discussione razionale, basata su presupposti incontestabili, ad iniziare dagli impegni internazionali assunti e non rispettati del nostro Paese. L'Italia è purtroppo lontanissima dal raggiungere l'obbiettivo delle 0,7 % per cento (mille) nel rapporto Aiuto Pubblico allo Sviluppo/Prodotto Interno Lordo. Il nostro Paese non raggiungerà  neppure l'obiettivo intermedio per il 2010 stabilito a livello europeo dello 0,51% (0,33 per mille), visto che nel 2009 tale rapporto è stato per dello 0,16% per cento (mille) (fonte OCSE-DAC) e le previsioni per il 2010 prefigurano lo 0,10%, ponendo cosଠl'Italia all'ultimo posto nella graduatoria dei Paesi OCSE.

Noi riteniamo invece che l'Italia debba ri-assumere questa priorità  politica, onorando i propri impegni internazionali e valorizzando la competenza di ONG che, come quelle che rappresentiamo, hanno saputo da decenni porsi come soggetto attivo e competente nella costruzione di percorsi di solidarietà , aiuto nell'emergenza, rafforzamento istituzionale in decine di Paesi in via di Sviluppo.

L'esperienza accumulata in questi decenni, la relazione con i soggetti istituzionali della nostra Regione, la capacità  progettuale che consente alle nostre ONG di essere interlocutore delle Agenzie di cooperazione ed emergenza dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite (e, ovviamente, del Ministero degli Esteri), la passione civile dei nostri cooperanti e dei nostri volontari e, soprattutto, la condivisione con le comunità  e le istituzioni locali, in Bosnia come in Vietnam, in Eritrea come ad Haiti ed in decine di altri Paesi, ci porta a riaffermare che Cooperare è un dovere: un dovere al quale sappiamo di non poterci sottrarre, al pari, siamo certi, delle Istituzioni Regionali e Locali dell'Emilia-Romagna€.