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Macroregione adriaico-ionica: via maestra per i Balcani in Europa

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Fonte: Ansamed

Una strategia perché l'area adriatico-ionica divenga una ''macro-regione'' a sviluppo integrato in alcuni settori prioritari e politicamente stabile all'interno dell'Europa. àˆ stato il tema al centro dei lavori del XII Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Iniziativa adriatico-ionica (Iai), tenutosi ad Ancona e presieduto dal ministro Franco Frattini. A dieci anni dalla creazione dell'organizzazione, sempre nel capoluogo marchigiano, i capi della diplomazia degli otto Paesi membri (Italia, Grecia, Slovenia, Albania, Bosnia, Croazia, Grecia, Serbia e Montenegro) hanno fatto il punto su risultati e prospettive con lo sguardo rivolto all'Europa. Un bilancio anche per la presidenza di turno italiana, che si conclude a fine maggio e passa il testimone al Montenegro lasciando una serie di linee guida lungo le quali proseguire il lavoro a partire dallo sviluppo del dialogo Iai-Ue, passando per il rafforzamento dei rapporti con le altre organizzazioni regionali dell'Europa centrale e sud orientale, fino allo stabilimento di legami pi๠stretti con l'Unione per il Mediterraneo.

IAIInsieme alle prospettive politiche, è su precisi progetti di sviluppo che si è misurata la presidenza italiana, che ha messo a punto protocolli di cooperazione nei settori delle piccole e medie imprese, del turismo, dello sviluppo rurale e della cultura e ha posto in primo piano la necessità  di una collaborazione sempre pi๠stretta nel campo delle infrastrutture marittime, dell'ambiente e delle politiche energetiche.

Clima molto positivo e forte determinazione da parte di tutti i ministri degli Esteri €œche hanno convenuto su una strategia per arrivare entro il 2014 a costruire una macro-regione Adriatico Ionica€. Cosଠil presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca a conclusione del Consiglio dell'Iniziativa Adriatico Ionica (Iai). €œàˆ un passo importantissimo €“ ha sottolineato Spacca €“ per trasformare l'Adriatico da spazio a infrastruttura che sostiene lo sviluppo. Dieci anni fa, l'orientamento era verso un disegno di pace. Oggi si cambia quadro di riferimento, con progetti che favoriscano lo sviluppo e l'integrazione€. Il Segretariato permanente dell'Iniziativa, insediato ad Ancona, continuerà  a sostenere questo percorso, €œe dovremo dimostrare €“ ha continuato Spacca €“ di essere all'altezza€.

La Regione Marche, da parte sua, ribadisce €œl'impegno per la prosecuzione dei progetti che abbiamo in comune€ con il Forum delle Camere di commercio dell'Adriatico e dello Ionio, la rete delle Università  UniAdrion, il Forum delle città  dell'Adriatico e dello Ionio. Il giudizio sull'anno di presidenza dell'Italia, che ha passato il testimone al Montenegro, è stato valutato ''positivamente'' dagli altri partner, ma soprattutto dal Consiglio è emersa la consapevolezza dell'importanza dell'Iniziativa, €œla consapevolezza che questo è il fianco debole dell'Europa, il ventre molle, che dell'Europa ha bisogno€.

€œItalia, Grecia e Slovenia sono pronte a sviluppare tutti i possibili contatti a livello europeo per promuovere con tutte le istituzioni Ue una strategia per un macro-regione adriatico-jonica €“ ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini che, ad Ancona, ha presieduto la riunione €“ Si tratta di un nuovo strumento da lanciare perché un'area come i Balcani occidentali che avanza verso Bruxelles, richiede nuove forme di sostegno e motivazione se si vuole effettivamente aiutare il processo di integrazione europea€. Sarà  il 2014, l'anno in cui verrà  completata la costituzione di una macro-regione adriatico-jonica. Il ministro ha assicurato che il processo per l'integrazione in una macro-area, analoga a quella già  esistente del mar Baltico, sarà  terminato nell'anno in cui Italia e Grecia presiederanno i due semestri europei. La Regione adriatico-jonica, ha spiegato Frattini €œha tutti i prerequisiti per essere una macro-regione. Una realtà  che non ha perಠbisogno di nuovi fondi, nuova legislazione, nuove istituzioni€, perché tutto deve essere coordinato dall'Unione Europea. €œNon sarà  un'iniziativa per duplicare le istituzioni europee e per creare nuove burocrazie €“ ha aggiunto il capo della diplomazia italiana €“ ma servirà  a favorire la cooperazione economica e culturale dei Paesi rivieraschi€. Frattini ha evidenziato €œl'estrema importanza€ di questa iniziativa che si muove in un €œquadro ambizioso€. Quello, cioè €œdell'allargamento dell'Unione Europea a tutti i Paesi dei Balcani occidentali€. La nuova macro-regione, ha detto ancora il ministro, si inquadra in un €œprospettiva politica€ alla quale non c'è €œalcuna alternativa€.

Tutti d'accordo, su scadenza e prospettive, i capi delle diplomazie dei Paesi dell'IAI. La dichiarazione finale firmata da Italia, Slovenia, Grecia, Albania, Croazia, Serbia, Montenegro e Bosnia è una sorta di manifesto per l'Europa. E si concentra sulla creazione delle condizioni politiche e istituzionali perché vadano a buon fine progetti di avvicinamento e negoziati di adesione e preadesione di quei Paesi già  molto vicini all'Europa, come la Croazia, e di quelli che - a vari stadi €“ ne sono pi๠lontani, come Albania e Bosnia o, ancora Serbia e Montenegro. Il documento secndo Frattini  €œriafferma che il futuro dell'Europa sud-orientale si trova all'interno dell'Unione europea e sottolinea la necessità  di accelerare il processo attraverso passi avanti concreti come la liberalizzazione dei visti per Albania e Bosnia-Erzegovina€.