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Egitto: l'incontro di Terzi con Morsi, sostegno verso la democrazia

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L'Italia sostiene il processo di transizione democratica in Egitto, che sta attraversando ora una fase particolarmente delicata con il perdurare del confronto tra capo dello Stato e militari, e d'altra parte ottiene dalla nuova leadership egiziana la garanzia che gli investimenti e le imprese italiane, grandi e piccole, saranno garantite e accolte in un clima amichevole. E' questo il messaggio emerso dalla visita al Cairo del ministro degli Esteri Giulio Terzi che ha incontrato, per la prima volta dalla sua elezione lo scorso 30 giugno, il presidente Mohammed Morsi, esponente dei Fratelli musulmani, al quale ha portato i saluti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e una lettera del premier Mario Monti.

Terzi e Morsi hanno avuto un colloquio ''cordiale, lungo e approfondito'' per circa un'ora nel quale si è parlato anche di una visita in Italia nei prossimi mesi del capo di Stato egiziano, che ha accolto con piacere l'invito di Monti. Ma nel quale soprattutto l'Italia ha ricevuto l'assicurazione che le sue imprese, che ''non hanno mai abbandonato l'Egitto, anche nei momenti piu' difficili della rivoluzione'', saranno accolte in un clima per gli investimenti ''amichevole, sicuro e rispettoso delle regole''.

Non solo, Terzi ha rilevato il personale impegno di Morsi nella risoluzione di ''contenziosi difficili dovuti a tensioni sindacali legate non solo a piazza Tahrir''. L'Italia è d'altronde il primo partner commerciale europeo dell'Egitto e la nuova leadership ha confermato al capo della Farnesina la ''fortissima volontà '' di garantire gli investimenti italiani e di continuare a sviluppare una cooperazione economica con ''grandi e piccole imprese''. In questo quadro, Roma auspica una rapida conclusione dell'accordo tra Egitto e Fmi che garantirebbe al Paese un prestito da 3,2 miliardi di dollari, pi๠risorse aggiuntive dalla Banca mondiale e dalla Banca africana di sviluppo.

Ma i colloqui tra il presidente Morsi e Terzi, che nella capitale egiziana ha incontrato anche il Feldmaresciallo Hussein Tantawi, il premier uscente Kamel Ganzouri e il ministro degli Esteri Kamel Amr, sono stati anche l'occasione per fare il punto sulla situazione nella regione e in particolare in Siria. Roma e Il Cairo concordano sulla necessità  di raggiungere al pi๠presto una soluzione politica alla crisi attraverso un governo di transizione che ''metta fine alla tragedia''. Sulla Siria ''l'Egitto - ha spiegato Terzi dopo i suoi colloqui - ha una visione coincidente con quella italiana ed europea''.