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Calabria: solidarietà  e cooperazione, piano delle attività 

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Continuare a promuovere i diritti umani, la cultura della pace, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà  internazionale: questo è l'obiettivo del Piano delle attività  per il 2012 approvato dalla Giunta della calabria nel corso della seduta di fine luglio e trasmesso alla competente commissione consiliare. €œLa Regione ribadisce cosଠl'impegno €“ specifica l'assessore alla Cooperazione allo sviluppo, Luca Marconi €“ a condurre le attività  di solidarietà  internazionale secondo una definita €˜logica di sistema' che prevede di mettere in rete, nell'approccio territoriale, attori, competenze e buone pratiche€.

Un percorso orientato ad ampliare progressivamente le priorità  geografiche, dalla concentrazione dei suoi interventi nei Balcani all'estensione delle azioni in America Latina, Africa, Mediterraneo e Medio Oriente. Interlocutori diversificati, collaborazioni pluriattoriali, attivazione di risorse finanziarie nazionali, comunitarie e internazionali, sono tra gli impegni specificati dal piano cosଠcome la concentrazione sullo sviluppo locale, dell'ambiente, della sanità  e della formazione. E poi, il crescente inserimento nel quadro della cooperazione dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite.

€œIl principale elemento distintivo dell'identità  marchigiana nel settore della cooperazione €“ afferma Marconi €“ è la capacità  di coinvolgimento e di valorizzazione di attori pubblici e privati, di sollecitazione di azioni di rete e l'apertura alla sperimentazione e all'innovazione€. Uno dei compiti pi๠rilevanti della cooperazione decentrata, spiega ancora l'assessore, è costituito dalle politiche di appoggio ai processi di decentramento e democratizzazione a livello locale tutelando e promuovendo i diritti umani. Allo stesso tempo, rilancio dello sviluppo locale con il sostegno delle piccole imprese, dell'agricoltura e artigianato, del commercio equo e solidale e del turismo.

Fondamentale il dialogo interculturale e il supporto e l'assistenza tecnica per la gestione territoriale dei servizi sociali e sanitari con l'avvio di imprese sulla base dell'esperienza degli Enti locali, degli Ambiti sociali, delle imprese no profit e del Terzo settore. Attenzione rivolta anche all'ambiente con riguardo particolare al tema dell'acqua e dei rifiuti, e massima considerazione rivolta all'educazione e formazione professionale con il sostegno alla parità  dei sessi. Particolare importanza, infine, alla promozione e tutela della famiglia e dei giovani. L'attività  di cooperazione decentrata prevede programmi regionali (da elaborare, sviluppare ed implementare anche in collaborazione con soggetti internazionali, nazionali e regionali) e progetti territoriali annuali e biennali.

Il piano individua aree di intervento prioritarie che fanno parte della lista di Paesi redatta dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e sono ricomprese nelle categorie a basso/medio reddito tra i Paesi in via di sviluppo. Sono: per l'Africa - Africa sub sahariana; per l'America Latina €“ Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Colombia, Equador, Paraguay e Perà¹;  per l'America Centrale €“ Nicaragua, Guatemala, Honduras e Cuba. Infine Mediterraneo e Medio Oriente seguiti dai Balcani occidentali - Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro.