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Progetto ''Lingua italiana: mi fido di te'', Umbria capofila

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Favorire l'integrazione attraverso una conoscenza pi๠approfondita della lingua italiana: è questo l'obiettivo del progetto ''Lingua italiana: mi fido di te'', presentato in questi giorni a Perugia. All'incontro sono intervenuti la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il presidente di Villa Montesca, Giuliano Granocchia, Laura Febbroni di Confartigianato, Laura Panella del Cidis. ''Il progetto, finanziato dal ministero dell'Interno attraverso il Fondo europeo per l'integrazione per una somma di oltre 142 mila euro e che vede la Regione Umbria capofila, insieme ai partner diretti, Cidis Onlus, Centro studi e Formazione Villa Montesca e Confartigianato Umbria - ha spiegato la vicepresidente Casciari - vuole promuovere la conoscenza della lingua italiana tra le donne immigrate per assecondarne il processo di integrazione.

L'esigenza è anche fortemente sentita nella nostra regione dove, a seguito dell'ultima regolarizzazione di colf e badanti, il numero di donne immigrate è aumentato con una presenza che supera il 54 per cento del totale della popolazione immigrata, quindi oltre 53mila unità , su circa 99mila849 residenti stranieri. Il progetto quindi, rappresenta una sfida''. Tra le novità  interessanti - riferisce una nota della Regione - la vicepresidente ha evidenziato l'attivazione dei corsi di prossimità  alcuni già  terminati ed altri ancora attivi - frequentati attualmente da 110 donne - e che si caratterizzano per il fatto che non si svolgono in aula, ma nei luoghi pi๠facilmente raggiungibili dalle iscritte: ''Alcune classi - ha precisato Casciari - in particolare per le donne marocchine o per le donne cinesi, svolgendosi in luoghi particolari come a casa, in moschea, in negozio, sono etnicamente omogenee, ma la maggioranza dei gruppi è in generale composta da donne di diverse nazionalità . Le donne marocchine rappresentano senz'altro la componente pi๠presente costituendo il 52 per cento. Seguono le donne albanesi (15%), le cinesi (8%) e le ecuadoriane (5%), ma sono anche presenti donne algerine, indiane, ivoriane, ucraine, siriane e russe''.

La vicepresidente ha aggiunto che, in generale ''la componente femminile della popolazione immigrata presenta un segmento maggioritario proveniente da Romania, Albania, Ucraina, Polonia, Moldavia, Marocco, Ecuador, Perà¹, cui si è aggiunta in anni recenti una quota importante, proveniente in particolare da Cina e India che, insieme a quella maghrebina di pi๠''antica'' presenza, attualmente costituiscono una fascia critica, soggetta a rischio di marginalità  sociale. ''Per queste donne - ha aggiunto Casciari - esiste un bisogno di integrazione in primo luogo linguistica che, seppure non chiaramente espresso, va sollecitato con determinazione e supportato con modalità  adeguate. A tutto ciಠsi aggiunge un'altra forte esigenza di formazione linguistica, chiaramente espressa da parte di tante immigrate già  attive nel mondo del lavoro''.

Per tale ragione gli organizzatori del progetto hanno puntato sulla promozione dell'iniziativa. I corsi individuano tre livelli di conoscenza linguistica: livello propedeutico all'A1, livello elementare A1 con 60 iscritte e livello A2 al quale partecipano in 45. I corsi elementari di primo livello A1 prevedono quattro cicli di 30 ore che hanno lo scopo di fare acquisire le strutture di base della lingua italiana e che si svolgono a Perugia, Terni, Bastia Umbra, Castiglione del Lago. Sinora sono state coinvolte 60 donne, le classi sono etnicamente miste anche se le donne marocchine rappresentano la componente pi๠presente (il 30%). Seguono le donne ecuadoriane, le nigeriane, ma soprattutto le indiane con una presenza del 14%. Presenti inoltre donne algerine, tunisine, cubane, macedoni, messicane e peruviane. Infine i corsi elementari di secondo livello A2 sono sette, di 60 ore ciascuno, finalizzati al conseguimento della certificazione linguistica relativa al livello A2 e per il conseguimento degli obiettivi dell'Accordo d'integrazione. I corsi A2 sono tenuti a: Foligno, Perugia, Terni, Città  di Castello, Marsciano, le donne coinvolte sono 45 con una prevalenza (20%) di ucraine. Seguono le ecuadoriane, le nigeriane e le albanesi con una presenza del 10%. Presenti inoltre donne venezuelane, brasiliane, cubane, siriane e peruviane.

Per favorire la partecipazione ai corsi delle mamme, sono stati previsti laboratori ludico-didattici per intrattenere i  bambini. Le attività  sono gestite da educatrici professionali che organizzano attività  ricreative che permettono anche ai minori di imparare la lingua italiana, mentre i percorsi formativi pi๠avanzati prevedono anche ''incontri con la città '' di residenza, organizzati in gite di gruppo, con lo scopo di fornire alle donne anche una migliore conoscenza del territorio.

Gli appuntamenti sono preceduti da ''brevi introduzioni'', con materiali audiovisivi o testi descrittivi, in grado di illustrare gli aspetti pi๠rilevanti della città  e la sua cultura e costituiscono un importante contatto con l'esterno per donne abitualmente relegate nella vita di lavoro e familiare. Sono previste 'uscite' ludico/ricreativo, come visite guidate ai luoghi di interesse turistico e artistico, sia di orientamento ed incontro con i servizi, quindi ai consultori familiari, ai servizi socio-sanitari, agli Uffici di cittadinanza, ai centri per l'impiego.