Europa-Regioni: a Bruxelles, mostra su ebrei a Venezia

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La mostra itinerante del Veneto sugli ebrei a Venezia tra il 1938 e il 1945 approda a Bruxelles e diventa un altro tassello del ''mosaico'' culturale della Regione in vista della candidatura a capitale della cultura nel 2019. A parlare dell'iniziativa, che si affianca al progetto 'Web Memo' per la digitalizzazione delle 'Memorie Condivise', è stato il vice presidente e  Assessore alla Cultura, Marino Zorzato, che ha inaugurato a metà  febbraio la mostra allestita nella sede di Bruxelles della Regione.

''Pi๠che una mostra è un atto di grande attenzione a un qualcosa che non ha limiti temporali'', ha spiegato Zorzato, sottolineando che essere oggi ''nel cuore dell'Europa ci dà  soddisfazione e orgoglio''. La mostra, a cura di Renata Segre, espone i documenti pi๠rappresentativi delle leggi razziali del 1938 - recita il catalogo -, ''le successive disposizioni che le integrano con crescente accanimento persecutorio, la campagna di odio e di propaganda dell'ideologia razzista che le prepara e le accompagna...''. Una raccolta, questa, che si affianca al recente progetto denominato 'Web Memo' (European Digitalization of Shared Memories) - al quale partecipa anche il Veneto - che si propone di ''aumentare il dialogo inter-generazionale e lo scambio europeo sui fatti riguardanti i genocidi accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale''. Un progetto, quello del 'Web Memo', che è ''collegato'' a quello della mostra in vista del 2016, vale a dire l'anno ''del cinquecentenario della venuta degli ebrei a Venezia''. Ed è ''indubbio - ha sottolineato Zorzato -, che tutte queste iniziative sono delle piccole piastre in un mosaico che si sta componendo: il mosaico della cultura del Veneto''.

Il progetto, che la Regione ama definire ''innovativo'', di candidare Venezia a capitale della cultura nel 2019, ha proseguito l'Assessore, ''vede protagonisti il Comune di Venezia, la Provincia, il Veneto, il Friuli, Trento e Bolzano: cioè un'area di 10 milioni di abitanti''. Questa, ha concluso, ''è un'apertura al mondo. E' un progetto molto ambizioso perché in un momento come questo, politicamente importante, con il mondo che sta cambiando, data la storia di Venezia, noi riteniamo che abbia una centralità  per il mondo. Forse siamo troppo ambiziosi, ma credo che essere troppo ambiziosi a volte aiuti''.