Lombardo, rivedere la politica mediterranea

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"La primavera araba e il disagio diffuso presso i popoli mediterranei schiacciati dalla crisi finanziaria internazionale sono le ragioni ineludibili per rivedere criticamente tutta la politica mediterranea, aggiornarla e rilanciarla". E' questa l'opinione del presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, che venerdଠscorso a Catania ha partecipato al primo Forum interistituzionale mediterraneo.

Il presidente, dopo aver definito "anacronistico" l'arroccamento degli Stati membri a difesa dei vecchi poteri nazionali, le cui conseguenze si avvertono "nell'impotenza a fronteggiare la crisi finanziaria", ha affermato che non esiste una politica estera europea, aggiungendo che "nell'attuale fase evolutiva del mondo arabo, fallite le politiche dei principali Stati membri, praticamente l'Europa non esiste ancora". "Le regioni - ha aggiunto Lombardo - sono lo snodo in cui la dimensione locale confluisce con gli altri livelli di governance e possono trasmettere le proposte e l'energia che promana dai territori e dalle specificità  locali all'Ue, anche attraverso gli strumenti creati per favorire la cooperazione mediterranea".

In particolare, ha riferito il governatore, "la Sicilia sta contribuendo a questo progetto dotandosi delle infrastrutture materiali e immateriali indispensabili per risultare attrattiva. Abbiamo di recente riconquistato con tempestività  e determinazione il terminale ferroviario, stradale, marittimo, e aereo dell'asse principale nord-sud della rete transeuropea dei trasporti Ten-T. Per questo rivendichiamo la rapida realizzazione del ponte sullo stretto di Messina e di tutte le opere connesse a partire dall'alta capacità  e alta velocità  ferroviaria. Stiamo facendo dei porti siciliani, in vista del collegamento ferrato attraverso il ponte, i terminali al centro del Mediterraneo di tutto l'entroterra europeo".

Lombardo ha concluso il suo intervento proponendo la nascita di un coordinamento stabile, di una struttura macroregionale, leggera ma permanente, nell'ambito del segretariato dell'Unione per il Mediterraneo, che "dovrà  per questo avvalersi di un congruo numero di esperti regionali distaccati e con almeno uno dei vice segretari aggiunti espresso dalle regioni.