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Italia-Egitto: riapre l'Accademia di Roma

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Ridare slancio all'immagine dell'Egitto post-rivoluzionario dando nuovo smalto all'Accademia d'Egitto di Roma, inaugurata in pompa magna esattamente un anno fa dall'ex presidente della Repubblica Hosni Mubarak e dal premier Silvio Berlusconi. àˆ stata riaperta una delle pi๠prestigiose istituzioni culturali della Capitale, nata nel 1924 con l'obiettivo di divulgare la cultura egiziana e araba in Italia. 

Da quel 23 settembre 2010, quando a celebrarne il restauro e l'apertura del primo Museo Egizio di Roma c'erano i due presidenti, gli allora ministri della Cultura Farouk Hosni e Sandro Bondi, sottosegretari e ambasciatori, il contesto politico e economico dell'Egitto è totalmente mutato. "La rivoluzione del 25 gennaio scorso ha lasciato segni estremamente positivi ma anche molta incertezza e una cattiva immagine nell'opinione pubblica straniera", racconta il nuovo direttore dell'Accademia, il prof. Ahmed Mito, che anticipa il nuovo programma di attività  per la stagione 2011-2012.

"Il nostro obiettivo - dice in un'intervista ad Ansamed - è quello di fare capire alla gente che l'Egitto puಠuscire da questa situazione e ce la puಠfare". Della targa in ottone che ricorda l'apertura della ''rinnovata Accademia d'Egitto'', alla presenza dell'ex rais e del Cavaliere non resta nemmeno una vite. E' stata rimossa ancor prima della caduta di Mubarak. ''Si parte da zero'', sottolinea Mito, quarantaquattro anni, architetto, docente alla Cairo University e alla Ain Shams. E si punta anche sull'immagine olistica per ridare afflato all'Accademia. "Abbiamo scelto un logo - racconta - composto da un prisma che contiene al suo interno il numero sette. Dal prisma parte poi un fascio di luce che si scompone in sette colori, filo conduttore di tutta la nostra comunicazione". Da ottobre a giugno, sette mesi €“ cui saranno associati sette colori. Ogni mese ci saranno sette eventi, legati alle sette arti. Si parte dal tema del patrimonio etnico con una serie di concerti, mostre e conferenze.

"A dicembre organizzeremo in collaborazione con l'Osservatorio del Mediterraneo un ciclo di conferenze in occasione del centenario della nascita del premio Nobel per la letteratura Naguib Mahfouz". L'Accademia sarà  poi in prima linea per il primo anniversario della rivoluzione, il 25 gennaio 2012. "Ci saranno concerti, esposizioni fotografiche e poeti della rivoluzione", prosegue il direttore che anticipa: ''per riqualificare piazza Tahrir, lanceremo un concorso di architettura aperto alle idee di tutti".

Oltre a una serie di mostre di arte copta, di ceramiche islamiche e di calligrafia araba, spicca nel programma una "conferenza sullo scrittore Alaa Al Aswani", autore del best seller 'Palazzo Yacoubian' (Feltrinelli), un tempo aborrito dal regime perchè critico con il potere e totalmente fuori dal coro. Si tratta dello stesso scrittore che le autorità  egiziane in Italia non inserirono nella lista degli autori invitati alla XXII edizione della Fiera internazionale del Libro di Torino (quando l'Egitto era Ospite d'onore), perchè ritenuto troppo scomodo. "E' il bello della rivoluzione", replica con molta nonchalance il prof. Mito. "Oggi è possibile invitare intellettuali sgraditi perche' la democrazia richiede tolleranza". Oltre a custodire il nuovo museo egizio - con 120 pezzi di arte faraonica, islamica e copta - l'Accademia ospita una collezione di quadri d'arte moderna.