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Italy China Career Day, occasione per le aziende italiane

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Fonte: ANSA

''L'Italy China Career Day è un'occasione imperdibile per le aziende italiane di selezionare risorse cinesi per le proprie attività  in Italia e in Cina e per le giovani risorse cinesi di entrare in contatto con il mondo del lavoro. Il successo che ha riscosso la prima edizione di Milano sottolinea la necessità  da parte delle aziende italiane di assumere giovani per le proprie attività ''. CosଠCesare Romiti, presidente della Fondazione Italia Cina.

Romiti ha spiegato il senso del 'Second Italy China Career Day', l'unico appuntamento dedicato all'incontro tra imprese italiane e risorse umane cinesi ideato dalla Fondazione Italia Cina e organizzato in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Unindustria Bologna, Associna, AlmaLaurea e con la partnership del Consolato della Repubblica Popolare Cinese di Milano, con il contributo di Vibram e Studio Zunarelli che si è tenuto nella sede di Unindustria Bologna.

''Per la Fondazione Italia Cina la formazione e l'aggiornamento professionale sono premessa fondamentale e irrinunciabile per affrontare al meglio il mondo del lavoro italiano e cinese, le sue opportunità  e le sue sfaccettature. Per questo sono nati il Centro Studi per l'Impresa e la Scuola di Formazione Permanente della Fondazione Italia Cina'', ha aggiunto Romiti. All'incontro hanno partecipato una ventina di aziende italiane e circa 120 giovani tra laureandi, neo laureati e dottorandi cinesi e italiani.

L'appuntamento di Bologna segue la prima edizione milanese in cui 25 aziende hanno incontrato, in una sessione di recruiting, piu' di 170 candidati con curricula accademici di alto profilo. L'Italy China Career Day e' un seminario operativo diviso in due momenti. Durante la prima sessione sono intervenuti relatori del mondo accademico, economico e specialisti del settore recruitment; la seconda sessione e' stata dedicata agli incontri azienda/risorse cinesi.

Le aziende interessate ad incontrare candidati cinesi hanno usufruito di uno spazio dedicato nel quale valutare i profili e la preparazione delle risorse umane attraverso brevi interviste e colloqui mirati. La Fondazione Italia Cina, insieme alla Regione Emilia-Romagna, attivera' anche quest'anno il corso Business China che si rivolge alle aziende che hanno avviato o intendono avviare strategie di ingresso nel mercato cinese. Il target sono quadri, funzionari, manager e imprenditori che siano responsabili o supporter nella definizione delle strategie da intraprendere per entrare, vendere, gestire un'azienda o creare joint venture in Cina. Il corso prevede piu' incontri formativi con docenti e testimoni aziendali italiani e stranieri.

Le aziende che hanno partecipato al Secondo Career Day sono Manuli Rubber Industries, Interpump Group Spa, Sabaf, Kpmg, Advisory, Salvatore Ferragamo, Fendi, Max Mara, Studio Zunarelli, Vibram, Crif, Brevini Power Trasmission, Artoni Trasporti, Gsg International, Tvs Spa, Obiettivo Lavoro, Barilla, Elica, Ik multimedia, Edf Europe, Gruppo Coesia, Ducati Motor Holding.

Secondo i dati CeSIF-Fondazione Italia Cina, Ceic, nei primi mesi del 2010 il numero di studenti cinesi all'estero si attestava intorno a 230.000 all'anno, il doppio rispetto a cinque anni prima. Il numero degli studenti che fanno ritorno in Cina dopo un'esperienza di studio all'estero, sempre nei primi mesi del 2010 era di circa 100.000 all'anno, un terzo in piu' rispetto all'anno prima. Nella banca dati del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea (che rappresenta il 76% dei laureati italiani) sono 625 i curricula dei laureati di nazionalita' cinese e sono oltre settemila quelli dei laureati italiani che conoscono il cinese; tra questi 3.297 che conoscono anche l'inglese in modo ottimo; 898 hanno  esperienze di lavoro mentre 812 sono laureandi.

I laureati di cittadinanza cinese appartengono in maggioranza alle aree disciplinari di ingegneria, economia e statistica. Oltre ai linguisti, prevalenti, tra i laureati italiani con conoscenza del cinese si trovano si trovano 447 ingegneri, 457 laureati nel gruppo economico-statistico, 586 laureati nel gruppo politico sociale (in prevalenza laureati in Scienze politiche e delle relazioni internazionali, ma anche laureati in Economia della cooperazione, Scienze del turismo, Scienze della comunicazione). E ancora, laureati nelle discipline letterarie (258), del gruppo Giuridico 142, nell'area scientifica (65), in Medicina 53 e in Architettura 58.